Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 10 Giugno 2015
Pochi bus lunedì per le scuole
Risparmiati 40mila euro in un giorno
Ma quanto si è risparmiato? Qualcuno se lo è chiesto, di fronte alla notizia che l’orario estivo, lungo le linee extraurbane dei pullman, è scattato domenica, mentre lunedì in diversi istituti - come da calendario regionale - suonava ancora l’ultima campanella.
Così, sebbene alcune corse di rinforzo in certe zone fossero state previste, non sono mancati casi di studenti che, come segnalato anche al nostro giornale, sono arrivati alla pensilina di buon’ora, e si sono ritrovati a dover tornare a casa, o a farsi accompagnare dai genitori.
Ebbene, una stima del risparmio, a grandi linee, si può fare: se infatti sul territorio il corrispettivo medio per il trasporto pubblico extraurbano (pur variando tra le zone) è di 1,55 euro al chilometro, i circa 30 mila chilometri che si sono evitati lunedì hanno comportato minori costi per oltre 40 mila euro.
«A dicembre - dice il presidente della Provincia, Matteo Rossi - avevamo convocato i dirigenti dei vari istituti, avvertendo che si sarebbe compiuta questa scelta e spiegando che, con l’autonomia scolastica, c’era la possibilità di chiudere le attività didattiche il venerdì o il sabato precedenti. Credo che quando si è in emergenza, sia importante fare sistema».
La scelta ha permesso di risparmiare «30 mila chilometri che, se non avessimo tagliato lì, avremmo dovuto ridistribuire nei mesi successivi, andando a incidere su altri servizi. Sapendo invece che in genere per l’ultimo giorno di scuola, che tra l’altro cadeva di lunedì, l’utenza si riduce nettamente: il dato storico mostra che si scende anche dell’80%».
Siamo in una fase che Rossi definisce «di emergenza»: a incrociarsi sono gli effetti del taglio regionale da 800 mila euro, e la chiusura del contenzioso con le aziende di trasporto. Così, nel corso del 2015, sul trasporto extraurbano (pur riuscendo a non mettere a rischio posti di lavoro) si taglieranno in tutto 420 mila chilometri, corrispondenti a circa il 3% del servizio. Oltre agli aumenti tariffari: il 3% è scattato a gennaio, e un altro 5% partirà da settembre.
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