Più grande, moderna ed internazionale
L’Università lancia un piano per il 2020

«Ci siamo dati obiettivi significativi ma a portata di mano», spiega il rettore Stefano Paleari. Tra gli obiettivi primari, l’internazionalizzazione dell’ateneo e «un ateneo aperto, multiculturale, all’avanguardia per lo sviluppo territoriale».

Obiettivo 2020. Data che vuol dire tante cose per l’Università di Bergamo. Per esempio una soglia da superare, quella dei 20 mila studenti, raggiungibile con una crescita del 20% rispetto agli attuali 15.200. Lo dice il piano di indirizzo strategico approvato nei giorni scorsi da senato accademico e cda. «Ci siamo dati obiettivi significativi ma a portata di mano», spiega il rettore Stefano Paleari.

Un piano dal titolo emblematico: «UniBg 20.20: l’orizzonte della nostra Università», che tra gli obiettivi primari ha l’internazionalizzazione dell’ateneo. Non solo lauree in lingua inglese e accordi con università straniere, ma soprattutto «un ateneo aperto, multiculturale, all’avanguardia per lo sviluppo territoriale».

Proprio per favorire l’apertura internazionale è stata decisa la creazione di una nuova divisione, la «UniBg international», che dovrà promuovere, gestire e coordinare accordi e progetti siglati con atenei di tutto il mondo: Europa, Stati Uniti, Russia e Cina. Due le nuove priorità indicate dal rettore: la cooperazione con altri atenei e l’esplorazione di nuovi territori.

«Negli ultimi anni ci siamo irrobustiti sotto il profilo qualitativo, abbiamo pianificato infrastrutture e servizi, investito sulla qualità della didattica e della ricerca e sull’ampliamento dei servizi agli studenti – dice Paleari–. Gli indicatori di premialità del ministero l’hanno certificato nel 2013, quando siamo risultati il secondo ateneo italiano per peso della quota premiale sul totale del Fondo di finanziamento ordinario».

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