Cronaca / Bergamo Città
Sabato 04 Ottobre 2014
Più di 200 mila € al carcere
per l’adeguamento della struttura
Migliori condizioni di vita e di lavoro di detenuti e agenti di Polizia penitenziaria, maggiore sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale, riduzione dei consumi, risparmio energetico e riqualificazione di strutture spesso vecchie.
Questi i principali obiettivi dell'innovativo progetto per l'efficientamento energetico (impianti a pompa di calore) per le carceri lombarde promosso dagli Assessorati regionali all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile e alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione. «Abbiamo messo a disposizione - ha spiegato l'assessore all'Ambiente Claudia Maria Terzi - 2,5 milioni di euro. Insieme al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria (Provveditorato regionale) sono state individuate alcune strutture di detenzione in Lombardia che presentano gravi carenze, sia con riferimento allo stato degli involucri edilizi, che agli aspetti impiantistici, con particolare riguardo alla climatizzazione invernale. Di questa situazione si è resa conto anche la “Commissione Speciale situazioni carcerarie in Lombardia” del nostro Consiglio regionale, che nei mesi di febbraio e aprile ha visitato alcune carceri».
In particolare, al carcere di Varese sono destinati 108.475 euro, a Busto Arsizio (VA) 223.984. Alla casa circondariale di Opera (MI) sono stati assegnati 925.388 euro, a quella di Cremona 271.998, a Lodi 112.514, a Bergamo 227.700, a Voghera (PV) 194.705. L'importo dei lavori è di poco superiore ai 2 milioni di euro, cui si aggiungono i costi relativi all'Iva sulle opere, sulle spese tecniche e all'allacciamento ai pubblici servizi.
Gli interventi saranno realizzati entro la fine di ottobre 2015. «La presenza di alcune criticità - ha precisato Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione di Regione Lombardia - comporta limitazioni all'utilizzo delle strutture, con perdita di spazi destinati alla detenzione e conseguente sovraffollamento delle aree rimanenti e peggioramento delle generali condizioni di vita e di sicurezza della custodia.Tanto che il Paese è a rischio infrazione da parte della Unione europea proprio con riferimento alla condizioni di detenzione, che non rispecchiano gli standard previsti».
Da qui la scelta di intervenire, da parte della Regione, per «un miglioramento delle condizioni di detenzione e diminuzione dei consumi energetici e delle relative emissioni», con l'installazione della cosiddetta «tecnologia a pompa di calore».
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