Cronaca / Bergamo Città
Domenica 09 Novembre 2014
Pioltello, via Eleonora Cantamessa
«Un orgoglio per tutti noi lombardi»
«Siete la prima città che dedica a una martire della salute una via del proprio comune. Ed è un gesto denso di grande significato, che verrà seguito da tanti altri. Via Eleonora Cantamessa».
«È un orgoglio per noi tutti lombardi. Abbiamo una buona sanità, ma ciò è possibile perché abbiamo medici come Eleonora Cantamessa. Dei medici pronti a sacrificarsi, che non instaurano con le persone solo rapporto di tipo professionale, che è fondamentale, ma anche di profonda partecipazione umana. Perché questo è il senso del gesto di Eleonora Cantamessa».
Mario Mantovani, vicepresidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia, nella mattinata di domenica 9 novembre ha dato inizio con queste parole all'apertura della cerimonia di intitolazione di una via di Pioltello, in provincia di Milano, alla dottoressa bergamasca Eleonora Cantamessa.
«Chi può gettarsi da un'auto non ancora ferma per correre a soccorrere - ha aggiunto Mario Mantovani - in mezzo alla strada una persona ferita, mentre c'è in corso una lite? Solo chi è mosso da questi veri e forti sentimenti. Io credo che Eleonora non abbia certo corso il rischio di essere catalogata, come dice Papa Francesco, tra quei cristiani dalla coscienza anestetizzata».
Il ricordo dell'eroica dottoressa di Trescore Balneario si arricchisce dunque di un ulteriore riconoscimento pubblico: via Eleonora Cantamessa, medico. Una strada cittadina che le è stata dedicata con una toccante celebrazione che si è svolta nell'auditorium di Cascina Dugnana, a Pioltello alla presenza di autorità politiche nazionali e territoriali.
La dottoressa Cantamessa, ginecologa alla Clinica Sant'Anna di Brescia e titolare di uno studio privato a Trescore Balneario suo paese di origine, la sera dell'8 settembre dello scorso anno si era resa protagonista di un gesto di profonda solidarietà umana e professionale: mentre rientrava a casa a bordo dell'auto guidata da un amico, aveva visto che in mezzo alla strada vi era un uomo indiano, Baldev Kumar, ferito a seguito di una rissa a Chiuduno e l’aveva soccorso finendo per essere travolta e uccisa insieme a lui da un’auto guidata da Vicky Vicky, fratello dell’indiano.
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