I piccoli Comuni alzano la voce sugli orari ridotti negli Uffici postali. Gli amministratori, ma anche i cittadini che ora scendono in campo con un comitato contro la chiusura estiva a giorni alterni degli uffici postali. La decisione delle Poste, che coinvolgerà 34 paesi della provincia e 4 uffici di Bergamo, prenderà il via a partire dal 18 giugno.
L’obiettivo del comitato di protesta, che vorrebbe coinvolgere tutti i paesi interessati al provvedimento, è quello di far tornare Poste Italiane sui suoi passi. Cercare quindi di far nascere una mobilitazione «dal basso», che si aggiunga all’interrogazione che è stata presentata al ministro delle Comunicazioni dal sindaco di Oltre il Colle , il senatore Valerio Carrara.
Il tema è stato oggetto di un incontro che si è tenuto ieri a Oltre il Colle, promosso dal consigliere comunale di minoranza Paolo Maurizio. Infatti, anche le Poste di questo paese sono coinvolte e saranno chiuse a giorni alterni dal 18 giugno al 15 settembre.
«Il nostro obiettivo – ha detto Maurizio – deve essere quello di mantenere aperte le Poste perché è un servizio pubblico di basilare importanza. È fondamentale che l’iniziativa coinvolga tutti i Comuni interessati e che si crei un unico blocco per la salvaguardia degli sportelli».
La proposta è quella di organizzare, partendo da Oltre il Colle, una raccolta firme che venga estesa anche agli altri paesi, in modo da creare una posizione unitaria contro la decisione delle Poste. «Ipotizziamo un incontro tra tutte le istituzioni – ha proseguito Maurizio – che coinvolga i Comuni, i parlamentari bergamaschi e la Provincia per studiare cosa attuare».
(22/04/2007)
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