Piano cave, la Regione riparte
Confronto allargato per non sbagliare

Un confronto allargato a tante realtà del territorio, per arrivare a un Piano cave che superi finalmente l’annosa vicenda di ricorsi e incertezze che ha caratterizzato gli ultimi anni. La macchina per la stesura del nuovo documento si è messa in moto.

Un confronto allargato a tante realtà del territorio, per arrivare a un Piano cave che superi finalmente l’annosa vicenda di ricorsi e incertezze (con relative criticità per gli operatori del settore) che ha caratterizzato gli ultimi anni.

La macchina per la stesura del nuovo documento si è messa in moto ormai da qualche mese, guidata dai commissari ad acta regionali (con la collaborazione della Provincia), e ora si arriva a un importante passaggio pubblico: oggi ci sarà la prima conferenza per la Vas (Valutazione ambientale strategica) del Piano.

Proprio la mancanza di questa procedura, che serve a valutare in anticipo le ricadute sull’ambiente delle scelte che si fanno, era stata un vizio «fatale» per il Piano cave bergamasco del 2008, bocciato e annullato dal Tar. Ora si parte per risolvere quella carenza.

L’obiettivo è farlo in modo condiviso, e per quanto possibile rapido. «Stiamo lavorando senza perdere tempo, ma con grande attenzione a non tralasciare nulla, vista la complessità della vicenda – dice l’assessore regionale all’Ambiente, Claudia Terzi –. Sappiamo che le attività produttive hanno bisogno di una pianificazione, a Bergamo la questione si trascina da lungo tempo». Il procedimento permetterà l’ascolto di «decine di soggetti. Certo, come in ogni pianificazione complessa sarà difficile soddisfare tutte le istanze al 100%. Si arriverà però a licenziare un piano nelle modalità previste dalla legge».

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