«Permessi per Città Alta, che multe
Un accanimento inutile sui residenti»

Un lettore scrive alla redazione: «Che motivo ha un permesso a termine per un residente fisso? E intanto le multe fioccano».

«Sono un residente in Città Alta - scrive il lettore - e, come tutti coloro che possiedono un’auto, ho un permesso di accesso con validità triennale. Mi è capitato di dimenticarne la scadenza (forse perché il permesso è legato alla mia residenza, che scadenze non ne ha se non quella personale e definitiva). La disattenzione ha comportato il ricevimento di una serie di multe».

«Sono un cittadino rispettoso delle leggi ed ho pagato, ma altri, che si sono visti recapitare decine di lettere con cifre spropositate, hanno deciso di ricorrere al Giudice di Pace. Alcuni parlano anche di una Class action nei confronti del Comune. Questa situazione comporta alcune riflessioni».

«Che motivo ha un permesso a termine per un residente fisso? C’è forse il desiderio di controllare gli accessi impropri? (Ce ne sono talmente tanti di non residenti attraverso i varchi non controllati dalla telecamera!). Non potrebbe essere sostituito da un permesso perenne?».

«Negli anni passati una simile dimenticanza veniva sanzionata con una multa leggera; ora all’improvviso si passa a multe colossali con la giustificazione che la telecamera segnala l’infrazione. Come se non si potesse fermare un processo innescato da una macchina».

«Naturalmente un simile comportamento innesca la reazione di molti, con conseguente perdite di tempo per il cittadino, il Giudice di Pace, i funzionari stessi del Comune. Oltre ad inasprire i rapporti tra cittadini e Comune, che appare come un Moloch sempre alla caccia di soldi facili. Ha senso?»

«Ha senso sanzionare il cittadino ripetutamente per la stessa infrazione (magari commessa più volte lo stesso giorno) senza avvisarlo dell’infrazione stessa se non dopo un mese abbondante? Non sono un avvocato, ma non vi sembra che ci sia qualcosa che stona in tutto ciò?».

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