Rientro «sotto scorta» per i 39 sfollati di San Giovanni Bianco. Mentre prosegue, con i sensori di movimento che sono stati installati, il monitoraggio costante della frana che scende da Briolo e che incombe su una parte del Villaggio, i carabinieri fra le 13 e le 16 di oggi hanno accompagnato le famiglie casa per casa per permettere a tutti di recuperare vestiti e oggetti di prima necessità.
Intanto fortunatamente il fronte dello smottamento sembra rallentare (un solo centimetro in 6 ore). Dopo un breve temporale, la notte scorsa si è registrato un crollo di alcune centinaia di metri cubi di terreno, che si sono depositati nel cantiere dell’eliporto. Per contenere la frana si sta predisponendo un cumulo di materiale ai piedi della collina, mentre i geologi sono al lavoro per creare un sistema di drenaggio dell’acqua piovana.
Tornando al rientro, è stato possibile solo per un’ora per famiglia, non di più, per dare spazio a tutti. Fra gli sfollati cresce la preoccupazione che i tempi possano allungarsi, come era successo un anno fa per una analogo smottamento sempre a San Giovanni Bianco che aveva tenuto la gente lontana da casa per molti mesi.
Per le famiglie del Villaggio in ogni caso, se i tempi dovessero ulteriormente allungarsi, saranno organizzate altre finestre di rientro a casa, per eventuali ulteriori recuperi di oggetti personali urgenti.
Nel frattempo la Croce Rossa ha provveduto a montare all’esterno dell’ospedale una cucina da campo: «Sotto il reparto del centro psichiatrico, realizzato solo da pochi anni, si trovavano le cucine che preparano il cibo per i degenti – spiega Emiliano Paninforni, agente della polizia locale –. La struttura è considerata pericolosa in quanto vicina alla traiettoria della frana, quindi sono stati trasferiti i pazienti che ospitava e di conseguenza anche i locali dove vengono preparati i pasti non sono più accessibili». La Croce Rossa si è mobilitata per montare una cucina da campo, nella piazzetta del Convento.
(24/05/2007)
(23/05/2007)
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