Pensioni quota 100, reddito di cittadinanza
Ecco i punti della manovra 5 Stelle-Lega

Perché è importante il rapporto tra deficit e prodotto interno lordo e cosa finanzierà nei prossimi anni? Un riassunto per capire le ultime scelte del governo M5S-Lega.

La foto simbolo di questo inizio legislatura immortala il vicepremier Luigi Di Maio insieme ad altri ministri sul balcone di Palazzo Chigi mentre fanno il segno della vittoria. Il Movimento 5 Stelle esulta perché giovedì sera, al termine di una riunione durata circa quattro ore, il Consiglio dei ministri ha approvato la nota di aggiornamento del Def (Documento di economia e finanza) ottenendo le risorse necessarie a finanziare le promesse fatte agli elettori: reddito di cittadinanza per i pentastellati, superamento della legge Fornero, avvio della Flat Tax e pace fiscale per la Lega. La manovra, se verranno confermate tutte queste voci, varrà 33 miliardi di euro.

DEFICIT – Per finanziare questi provvedimenti il governo ha deciso che, per i prossimi tre anni, il deficit potrà essere del 2,4 per cento rispetto al Pil. Il deficit è la parte di spesa che eccede rispetto alle entrare previste dallo Stato, quindi una parte di soldi che l’Italia prenderà in prestito, aumentando il debito pubblico italiano, già alle stelle. Il 2,4% è una soglia molto alta rispetto a quanto auspicava lo stesso ministro Giovanni Tria.

Tutte le disposizioni del Def dovranno passare ancora dal governo e poi dal Parlamento, chiamato ad approvare entro dicembre la legge che stabilisce quanti soldi può spendere lo Stato e soprattutto come spenderli.

REDDITO DI CITTADINANZA – Il provvedimento più consistente – vale circa 10 miliardi di euro – è il reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle. Secondo le previsioni (la misura non è ancora stata scritta) riguarderà 6,5 milioni di persone ora sotto la soglia di povertà. Nel pacchetto è previsto anche il via libera alle “pensioni di cittadinanza”, che fissa la soglia di 780 euro per le pensioni minime. Tutto dipenderà dall’Isee (l’indicatore della situazione economica), che potrebbe arrivare fino agli 8 mila euro o più.

FLAT TAX – Un capitolo importante e caro alla Lega invece è l’introduzione della Flat Tax, anche se in effetti non si può parlare di vera tassa piatta. La misura infatti, almeno all’inizio, è destinata ai lavoratori autonomi e alle piccole e medie imprese con ricavi fino a 65 mila euro. In questi specifici casi il prelievo sarà del 15%l, di fatto un allargamento del fisco forfettario.

SUPERAMENTO DELLA FORNERO – La misura chiamata “Quota 100” dovrebbe interessare almeno 400 mila persone e permetterà di andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi o 63 di età e 37 di contributi o ancora 64 anni di età e 36 di contributi.

PACE FISCALE Uno dei capitoli del Def riguarda quelli che il governo chiama i “truffati dalle banche” a cui sarà destinato un fondo da 1,5 miliardi di euro. In tema di tasse è prevista inoltre la “pace fiscale”, cioè la chiusura delle cartelle Equitalia che porterà un incasso una tantum di circa 5 miliardi di euro. Per la Lega il condono dovrebbe riguardare casi pendenti fino a un milione di euro, mentre i 5 Stelle premono per fermare la soglia a 100 mila euro.

LA REAZIONE DEI MERCATI - La reazione dei mercati è stata pessima, come previsto già giovedì sera. Lo spread tra Btp e Bund, cioè il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi, ha toccato quota 280. Giovedì aveva chiuso a 237 punti. La Borsa di Milano è in caduta libera, con l’indice Ftse Mib arrivato a perdere il 4,6%.

© RIPRODUZIONE RISERVATA