Pensioni di invalidità: l’attesa si è dimezzata

Decisivo il passaggio di competenze dalla Prefettura all’Asl: da 21 mesi di attesa a 11. Smaltito un arretrato di quasi 10 mila pratiche. Solo l’Inps è ancora indietro.

Ora lo scoglio più grosso da superare resta solo quello dell’Inps. Se anche gli uffici di Bergamo dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale riuscessero ad abbassare i tempi che attualmente si riservano per pagare le spettanze economiche previste (120 giorni), l’attesa per vedersi versare l’assegno d’invalidità civile piuttosto che l’indennità di accompagnamento potrebbe ridursi ulteriormente, fornendo agli utenti un servizio davvero efficiente. Già oggi - grazie al lavoro di riordino portato avanti dall’Asl di Bergamo - i tempi d’attesa per il pagamento delle provvidenze si è quasi dimezzato, passando da una media (sottostimata) di 21 mesi ad una di 11 mesi, con l’azzeramento - di fatto - dell’arretrato, pari a circa 10 mila pratiche non più tardi di due anni fa.

Di concessioni di eventuali riconoscimenti a chi si è visto assegnare un’invalidità civile superiore al 74% (500 domande al mese), l’Asl se ne occupa in prima persona dal 21 febbraio 2001, giorno in cui è entrato in vigore il decreto che trasferiva le competenze del servizio dalle Prefetture alle Regioni. Nel corso del 2001, le pratiche definite (vale a dire quelle per cui si è giunti a un giudizio definitivo, positivo o negativo che sia) sono state 5.655, salite a 7.906 alla data del 30 settembre scorso. Ad un sensibile incremento del numero di pratiche evase ha fatto peraltro riscontro un altrettanto sensibile diminuzione dei tempi medi d’attesa per la determinazione dell’eventuale riconoscimento economico assegnato, scesi dai 90 giorni del 2001 ai 60 giorni del 2002. Soddisfazione per il "nuovo corso" è stata espressa da patronati e associazioni e sindacati.

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