Cronaca
Martedì 11 Gennaio 2005
«Pendolari del crimine», pericolo maggiore nella Bergamasca
Il bilancio dei carabinieri sull’andamento dell’attività delinquenziale in città e provincia nel 2004
L’andamento delle attività criminali nella Bergamasca nel 2004 si è attestato sui livelli dell’anno precedente senza, fortunatamente, nessun balzo in avanti. Non solo, ma con l’entrata in servizio del carabinieri di quartiere è migliorato il rapporto tra cittadini e forze dell’ordine. Lo dicono le statistiche elaborate dai carabinieri e rese note stamane dal comandante provinciale, col. Benedetto Lauretti e dal comandante del reparto operativo, ten. col. Giuseppe Arrigo. Dal bilancio emerge il consolidarsi di una tendenza in corso ormai da qualche anno: la delinquenza locale è sempre più marginale, la parte del leone la fanno i «pendolari del crimine» - malviventi provenienti dalle provincie vicine - e soprattutto gli extracomunitari che, dicono gli investigatori «operano in maniera sempre più incisiva e determinata».
Rapine a banche e uffici postali, e traffico di ingenti quantitativi di droga sono attività preminente dei «pendolari del crimine», mentre sfruttamento della prostituzione e spaccio al minuto di stupefacenti sono terreno incontrastati delle bande di immigrati.
Tutto sommato, dal bilancio dei carabinieri esce una provincia con fenomeni di criminalità contenuti, se non proprio in regressione. Il discorso vale per i reati denunciati e gli autori individuati. Sono in calo invece reati come le truffe, sia informatiche che mediante clonazione di tessere telefoniche e carte di credito, anche per una più incisiva azione di contrasto da parte degli investigatori. Tra i reati più gravi, in diminuzione gli omicidi (da 6 a 5) e le rapine nelle abitazioni (19 casi nel 2001, 2 nel 2004), stabili i furti denunciati, mentre sono in aumento le rapine: 231 nel 2004 contro le 217 dell’anno precedente.
Sul fronte droga, lo scorso anno sono stati sequestrati quasi 58 chili di sostanze stupefacenti, arrestate 332 persone, mentre 284 sono state denunciate a piede libero.
I vertici provinciali dell’Arma sottolineano, infine, il sensibile aumento dei servizi preventivi.
(11/01/2005)
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