Si è conclusa con 18 rinvii a giudizio, 5 patteggiamenti, una condanna con rito abbreviato e una sentenza di non luogo a procedere l’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Bergamo, Ezia Maccora, per il presunto giro di permessi di soggiorno facili ottenuti da immigrati presso la Questura di Bergamo. L’inchiesta, cominciata nella primavera del 2004, aveva consentito agli investigatori di ricostruire una fitta rete di complicità composta anche da alcuni poliziotti e carabinieri. Tra le persone rinviate a giudizio, per la quali la prima udienza del processo è stata fissata il 6 giugno prossimo, figurano anche l’ex vicequestore di Bergamo, Tommaso Conti, l’ex capo della polizia stradale, Fernando Briganti, i poliziotti Enzo Di Donato e Alessio Bonelli e i carabinieri Carmelo Trifilo e Gianfranco Gallo, nonchè il dipendente regionale Antonio Chirico.Tutti, a vario titolo, dovranno rispondere di corruzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e associazione per delinquere. Ha invece beneficiato del rito abbreviato, ricevendo una condanna a 3 anni e 4 mesi per le stesse accuse, Jamal Benlemlih, il marocchino da 16 anni in Italia, residente a Zogno, ritenuto una figura chiave dell’inchiesta. L’uomo era stato sorpreso nei pressi della Questura con documenti falsi. L’immigrato aveva ammesso di aver aiutato stranieri in cerca di permessi di soggiorno sfruttando le proprie conoscenze nel giro dei piccoli imprenditori edili, che gli avrebbero fornito documentazione compiacente, e potendo contare sull’aiuto di alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine. I difensori delle persone coinvolte hanno ribadito l’estraneità dei loro assistiti ai fatti contestati. Il gup ha anche stabilito il non luogo a procedere per l’ispettore della Polstrada Antonio Micello. Altre 5 persone, quasi tutti piccoli imprenditori, hanno infine patteggiato.(13/04/2006)
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