Cronaca / Bergamo Città
Sabato 13 Giugno 2015
Pd all’attacco della Lega e di Maroni
«Populismo, sfrutta le paure della gente»
«In Lombardia, evidentemente, tutto va bene. La disoccupazione non esiste, le famiglie non hanno nessun problema ad arrivare a fine mese, le casse pubbliche sono floride e le infrastrutture perfette».
«Deve sicuramente essere così visto che il governatore Roberto Maroni, che di tutte queste cose e tante altre dovrebbe occuparsi dopo essere stato eletto dai cittadini, preferisce passare il tempo a manifestare davanti alle prefetture lombarde, compresa quella di Bergamo, per dire no all’arrivo di qualche centinaio di profughi, per altro in fuga dalla guerra, in una provincia che supera il milione di abitanti» rilevano Gabriele Riva e Federico Pedersoli, rispettivamente segretario provinciale e cittadino del Pd.
«O davvero va tutto benissimo e sono i 300 disperati in arrivo il problema principale del nostro territorio, o ancora una volta ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo della Lega di raggranellare voti con il populismo, sfruttando le paure della gente, la sofferenza per il lavoro che manca e per i soldi che non ci sono. Di questo, pensiamo noi, dovrebbe occuparsi il presidente Maroni: della ripresa che non arriva, delle fabbriche che chiudono, dei servizi sociali e sanitari che tirano la cinghia, e non di buttare benzina sul fuoco di una guerra tra poveri che non porterà a nulla se non, forse, qualche voto in più nelle tasche del Carroccio. Un atteggiamento aggravato dal ruolo istituzionale che il governatore riveste: quello di presidente di tutti i cittadini lombardi, e non solo di quelli iscritti alla Lega».
«Ancora una volta il Partito democratico contesta questo modo disumano di fare politica. È giusto controllare che i profughi siano effettivamente in fuga da contesti di guerra, è giusto pianificare l’accoglienza in modo che sia sostenibile per il territorio senza nascondere il fatto che alcuni problemi esistono, ma è giusto anche tendere una mano a chi ha effettivamente bisogno d’aiuto. Come d’altra parte aveva fatto lo stesso governatore quando era ministro degli Interni, minacciando addirittura di “agire d’imperio” contro le Regioni che non avessero accettato i profughi».
«La Lega è tanto attenta alle tradizioni locali, ma ne dimentica spesso una di cui la Bergamasca va fiera: quella della solidarietà, dimostrata dai tanti amministratori, associazioni e volontari che tentano di dare una risposta all’emergenza, e dei tanti cittadini che fanno dell’aiutare chi ne ha bisogno un valore fondamentale. Ci piacerebbe che Maroni ricordasse di essere anche il loro presidente».
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