Patteggiato un anno di reclusione per tre dei 5 ultras di Atalanta-Napoli

Tre condanne con patteggiamento a un anno di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena, e due posizioni ancora da definire, con rito abbreviato, il 2 febbraio. È terminata così questa mattina l’udienza davanti al collegio presieduto dal giudice Gaetano Buonfrate nei confronti dei cinque tifosi nerazzurri arrestati al termine della partita Atalanta - Napoli del 23 novembre scorso.

Questa mattina G.C., 33enne disoccupato di Bergamo, D.T., studente di 18 anni di Casirate, in provincia di Cremona, e M.R., suo coetaneo di Sarnico, anche lui studente, hanno patteggiato un anno di reclusione con pena sospesa. Torneranno invece davanti ai giudici per discutere il rito abbreviato due operai, rispettivamente di 18 e 20 anni.

I cinque giovani, tutti incensurati, erano finiti in manette con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale al termine di un breve scontro tra le forze dell’ordine e gli ultras dopo la partita, conclusasi con un pareggio in bianco. Stando a quanto era stato ricostruito nell’immediatezza dei fatti dagli inquirenti, improvvisamente dalle linee dei tifosi schierati all’esterno dello stadio cittadino era partito un fitto lancio di sassi, bottiglie, oggetti, perfino pezzi di selciato che avevano raggiunto gli agenti, alcuni di loro rimasti leggermente feriti.

Dopo una carica di alleggerimento, gli agenti erano riusciti a bloccare i cinque tifosi che, processati per direttissima a porte chiuse, avevano respinto tutte le accuse, sostenendo di essersi trovati coinvolti ma di non aver partecipato all’aggressione. Solo uno di loro aveva ammesso di essere stato nel gruppo assalitore, spinto però solo da «cattive compagnie». L’arresto era stato convalidato per tutti senza misure cautelari e l’udienza era stata rinviata a quest’oggi.

(12/01/2004)

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