Passivo coperto con anticipo di fatture
«I Pandini non potevano non sapere»

Giulio e Guido Pandini non potevano non sapere dei magheggi contabili architettati per ottenere l’anticipo di fatture da parte delle banche e grazie ai quali nel bilancio del 2012 dell’Impresa Pandini era stato mascherato un passivo di 12,9 milioni di euro. Lo scrive il pm.

Giulio e Guido Pandini non potevano non sapere dei magheggi contabili architettati per ottenere l’anticipo di fatture da parte delle banche e grazie ai quali nel bilancio del 2012 dell’Impresa Pandini, una delle più prestigiose ditte di costruzioni edili della Bergamasca, era stato mascherato un passivo di 12,9 milioni di euro.

Lo scrive il pm Monia Di Marco nella richiesta di archiviazione presentata lo scorso 13 dicembre nei confronti del ragionier Mario Vicini, 54 anni, di Villongo, il dirigente della società additato da Giulio e Guido Pandini come l’artefice della contabilità taroccata e indagato per falsità in scrittura privata in seguito alla denuncia presentata dai due fratelli nel settembre 2013.

Tre mesi più tardi il magistrato scriverà che «può senz’altro escludersi che le condotte ascritte all’indagato siano state commesse al fine di procurarsi un vantaggio e/o di recare un danno all’Impresa Pandini, così come è da escludersi che tali fatti erano ignorati dagli amministratori della società».

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