Parcheggio dell’ospedale, 7500 firme
«La frazione oraria non costi come 60’»

«Federconsumatori, Adiconsum ed Adoc apprendono con soddisfazione che il Consiglio della Regione Lombardia all’unanimità si è impegnato perché siano riviste le condizioni del parcheggio a partire dal sistema tariffario».

«Federconsumatori, Adiconsum ed Adoc apprendono con soddisfazione che il Consiglio della Regione Lombardia all’unanimità si è impegnato perché siano riviste le condizioni del parcheggio a partire dal sistema tariffario».

Lo si legge in una nota congiunta delle associazione che così prosegue: «Anche a nome delle oltre 7.500 Persone che hanno firmato la petizione da noi proposta, ringraziamo i Consiglieri comunali di Bergamo, quelli regionali, i Parlamentari bergamaschi che hanno sottoscritto la lettera inviata a Provincia e Regione per perorare la causa e il Consiglio delle Donne che ha mostrato sensibilità nell’evidenziare ulteriori problematiche legate alla situazione del trasporto pubblico da e per l’ospedale».

«Siamo consapevoli - si legge ancora - che lo studio della convenzione e la ricerca di una via d’uscita che comprenda: la diminuzione delle tariffe; una diversa applicazione delle stesse; la realizzazione di una fermata ferroviaria; l’aumento delle linee e delle corse del trasporto pubblico; la realizzazione di una pista ciclabile; posti gratuiti per chi deve partecipare ad un funerale; parcheggio per le biciclette; parcheggio per le motociclette; ecc… in pratica tutto ciò che non è stato previsto e programmato sinora, può comportare “tempi lunghi”».

«Una cosa però è da fare subito: eliminare l’applicazione del costo equivalente ad un’ora di parcheggio per le frazioni d’ora (allo scoccare del 60° minuto oggi fanno pagare un’ulteriore ora intera). Se i responsabili dalla Società BHP S.p.A Bergamo (che gestisce il parcheggio) non provvederanno a risolvere il problema nei prossimi giorni, oppure non forniranno adeguata documentazione comprovante il diritto ad applicare le tariffe come stanno facendo, le Associazioni dei Consumatori denunceranno questa inaccettabile pretesa all’Autorità Giudiziaria».

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