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Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 25 Settembre 2015
Paralizzato, sconfigge la malattia
Ora ha conquistato la vetta del Cervino
Per tutti gli alpinisti il Cervino è un sogno da conquistare. Per Giorgio Scuri, 46 anni di Branzi, dallo scorso 8 settembre quel sogno è diventato realtà: ha raggiunto la vetta a 4.478 metri. Venerdì 25 settembre, alle 21, al cineteatro parrocchiale di Piazza Brembana, Giorgio sarà protagonista della serata a ricordo di Egidio Gherardi, «l’alpinista con le stampelle», morto nel 1998.
Mercoledì 30 settembre, invece, Scuri ne ripercorrerà le gesta lungo i 60 chilometri da Bergamo al Rifugio Calvi, replicando a piedi un’impresa che Gherardi completò nel 1978 (in meno di 24 ore e sotto la neve). L’ascesa di Scuri al Cervino, completata con Giordano Pedretti di Valleve e Patrik Poletto di Valtournanche (attraverso Cresta del Leone, Capanna Carrell e Pic Tyndall) arriva nel 150° anniversario della prima ascensione, compiuta nel 1865 da una cordata anglo-franco-svizzera.
Il senso più profondo del sogno diventato realtà è però nella storia di Giorgio, che nel 2012 precipitò suo malgrado in un abisso tenebroso. «Mi fu diagnosticata – spiega – la mielite trasversa acuta, un virus raro che attacca il midollo spinale. In pochissime ore mi ritrovai paralizzato dai polmoni in giù.
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Ho avuto la fortuna di trovare medici fantastici, legati alla ricerca per malattie tanto rare, che con me e come me hanno creduto possibile il miracolo».Giorgio vanta un palmares invidiabile nello sci (addirittura una Coppa del mondo master nel 2008) che ancor oggi lo vede maestro a Saint Moritz e consulente specializzato per la sicurezza delle piste. «Quando allenavo al Plateau Rosa – sottolinea – il Cervino era già nei miei pensieri, insieme all’ammirazione per l’esempio di Egidio. Dopo la malattia è diventato una sfida, per dimostrare, a me stesso e agli altri, che sono e resto il Giorgio che guarda in alto». In questi anni a fianco di Giorgio ci sono stati la compagna Carola (il 19 ottobre saranno sposi), il primogenito Guido che oggi ha cinque anni e il piccolo Bruno di un anno. La serata a Piazza Brembana riannoderà i fili con Egidio Gherardi, che privo dell’uso di una gamba conquistò le principali vette alpine (dal monte Bianco alle Cime di Lavaredo), il monte Kenia nel 1977 e superò i 6200 metri sull’Huascaran in Perù.
![Egidio Gherardi Egidio Gherardi](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2015/9/25/photos/cache/paralizzato-sconfigge-la-malattiaora-ha-conquistato-la-vetta-del-cervino_04cf0e34-638b-11e5-bbdd-6341b7067af6_700_455_v3_large_libera.jpg)
Pertini lo nominò Cavaliere ufficiale e nel 1978 completò l’impresa (addirittura sotto la neve) che ora Scuri tenterà di nuovo. «Partirò come lui il 30 settembre alle 9 da Valtesse – conferma Scuri – transitando nei vari paesi, con un saluto d’obbligo alla clinica Quarenghi a San Pellegrino e, spero, l’incoraggiamento di chi vorrà salutarmi. L’idea è sensibilizzare alla raccolta fondi per la delegazione orobica di Armr, la Fondazione aiuto e ricerca malattie rare (www.armr.it). La solidarietà può fare molto».
La serata a Piazza Brembana è organizzata dagli Amici Gogìs (di cui Gherardi fu fondatore) e dalla sezione Cai Alta val Brembana. Verrà proiettato il film «Con Sincera amicizia» e consegnato ai fratelli Nino e Santino Calegari il premio alla memoria di Egidio. «Si tratta – sottolinea Andrea Carminati del Cai brembano – di due figure storiche della montagna. Nino ha guidato la sezione Cai di Bergamo dal 1989 al 1995, mentre Santino è accademico, ottimo fotografo e autore di importanti pubblicazioni. In oltre 60 anni di attività hanno compiuto ascensioni in tutti i continenti».
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