Papa Francesco all’Angelus
saluta Treviglio e Verdellino

«Venerdì e sabato prossimi vivremo uno speciale momento penitenziale, chiamato “24 ore per il Signore”». È l’annuncio dato da papa Francesco al termine dell’Angelus. Bergoglio ha salutato anche i fedeli di Treviglio e Verdellino

«Venerdì e sabato prossimi vivremo uno speciale momento penitenziale, chiamato “24 ore per il Signore”». È l’annuncio dato da papa Francesco al termine dell’Angelus. Bergoglio ha salutato pubblicamente anche i fedeli arrivati da Treviglio e Verdellino.

«Il momento penitenziale inizierà - ha spiegato il papa - con la celebrazione nella Basilica di San Pietro, venerdì pomeriggio, poi nella serata e nella notte alcune chiese del centro di Roma saranno aperte per la preghiera e le confessioni».

«Sarà una festa del perdono - ha commentato Bergoglio -, che avrà luogo anche in molte diocesi e parrocchie del mondo». «Il perdono che ci dà il Signore - ha aggiunto “a braccio” - si deve festeggiare, come ha fatto il padre della parabola del figliol prodigo, che quando il figlio è andato a casa ha fatto festa dimenticandosi di tutti i suoi peccati. La festa del perdono».

Nella liturgia penitenziale in basilica di venerdì pomeriggio, 28 marzo, il Papa confesserà personalmente alcuni fedeli. «La misericordia è più grande del pregiudizio». È l’insegnamento che, all’Angelus, papa Francesco ha voluto offrire ai fedeli commentando l’episodio evangelico dell’incontro di Gesù con la samaritana, presso il pozzo dove la donna si recava per attingere acqua. Con la sua richiesta di acqua alla donna, ha detto il Papa, Gesù «supera le barriere di ostilità che esistevano tra giudei e samaritani e rompe gli schemi del pregiudizio nei confronti delle donne».

«La semplice richiesta di Gesù - ha sottolineato il Pontefice - è l’inizio di un dialogo schietto, mediante il quale Lui, con grande delicatezza, entra nel mondo interiore di una persona alla quale, secondo gli schemi sociali, non avrebbe dovuto nemmeno rivolgere la parola». «Ma Gesù lo fa - ha aggiunto “a braccio” -, non ha nessuna paura: ama tutti, non si ferma mai davanti a una persona per pregiudizi».

Gesù, ha proseguito, «la pone davanti alla sua situazione, non giudicandola ma facendola sentire considerata, riconosciuta, e suscitando così in lei il desiderio di andare oltre la routine quotidiana». La donna, quindi, «rimane toccata da questo incontro: rivolge a Gesù quelle domande profonde che tutti abbiamo dentro, ma che spesso ignoriamo».

«Anche noi - ha osservato Francesco - abbiamo tante domande da porre, ma non troviamo il coraggio di rivolgerle a Gesù! La Quaresima è il tempo opportuno per guardarci dentro, far emergere i nostri bisogni spirituali più veri, e chiedere l’aiuto del Signore nella preghiera». Il Vangelo, ha spiegato ancora papa Bergoglio, «dice che i discepoli rimasero meravigliati che il loro Maestro parlasse con quella donna».

«Ma il Signore - ha aggiunto - è più grande dei pregiudizi, per questo non ebbe timore di fermarsi con la Samaritana: la misericordia è più grande del pregiudizio». «E Gesù è tanto misericordioso», ha ribadito. Tanto che poi la donna «corre al villaggio, quel villaggio che la giudicava e la rifiutava, e annuncia che ha incontrato il Messia: uno che le ha cambiato la vita». «Perché ogni incontro con Gesù - ha concluso - ci cambia la vita: è un passo più avanti, un passo più vicino a Dio, e quindi ogni passo con Gesù ci cambia la vita».

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