Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 30 Maggio 2014
Palafrizzoni: giusto non far pagare
le sanzioni sulla Tasi ai cittadini
«La proposta dei sindacati è molto giusta, chiediamo che il governo ci autorizzi. Auspichiamo che il rinvio del termine del 16 giugno , concesso ai soli Comuni che non hanno approvato il bilancio, sia esteso a tutti i contribuenti italiani». D’accordo Gori e Gandi.
L’Amministrazione comunale di Bergamo ha letto con attenzione il comunicato di Cgil, CIsl e Uil relativo alla Tasi.
Ribadisce che le difficoltà scaricate sul contribuente derivano da una legge nuova e confusa approvata dal Parlamento in gravissimo ritardo.
Palafrizzoni «ritiene che sia ora di smetterla di addossare ai Comuni la funzione di esattori. Ritiene che la proposta dei sindacati di non applicare in ogni caso le sanzioni sia molto giusta e chiede con forza che il governo autorizzi i Comuni a tale comportamento. Auspichiamo infine che il rinvio del termine del 16 giugno per i pagamenti, concesso ingiustamente solo ai Comuni che non hanno approvato il bilancio, sia esteso a tutti i contribuenti italiani».
Posizione condivisa anche da Giorgio Gori, candidato sindaco del centrosinistra e Sergio Gandi, capogruppo Pd uscente e suo probabile vice in caso di vittoria: «Condividiamo e sottoscriviamo la richiesta delle segreterie dei sindacati confederali di Bergamo affinché il Comune capoluogo non applichi, almeno fino a metà luglio, interessi di mora alle dichiarazioni Tasi presentate oltre il termine del 16 giugno 2014»
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«In considerazione dei disagi patiti nei giorni scorsi da decine di contribuenti bergamaschi, nella maggior parte dei casi persone anziane, riteniamo opportuno che l’Amministrazione comunale di Bergamo faccia tutti i passi necessari per rendere il meno problematico possibile il pagamento del tributo per i servizi indivisibili. Non infierendo, inoltre, con sanzioni che ben pochi vantaggi economici porterebbero alle casse municipali».
Dal fronte del centrodestra, intanto, la vicecoordinatrice di Forza Italia, Alessandra Gallone, su Twitter lancia l’hashtag #matteogiulemanidallenostrecase e lo definisce «Matteo di Nottingham».
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