Palafrizzoni contro Federconsumatori
«Sulla Tari polemiche inopportune»

L’assessore Angeloni replica all’associazione di consumatori che aveva sollevato dubbi sul pagamento elettronico della Tari

«Le modalità di pagamento della Tari sono stabilite per legge». Giacomo Angeloni, assessore all’Innovazione, replica abbastanza piccato alle osservazioni di Federconsumatori che evidenziava come non si potesse pagare la Tasi con il Bancomat. «Il pagamento deve essere effettuato con il bollettino o con il modello F24 che il Comune ti invia a casa unitamente all’avviso di pagamento. E l’F24 si può pagare presso ogni sportello bancario o postale e i bancomat abilitati, tramite il proprio sistema di home banking oppure online collegandosi al sito www.agenziaentrate.gov.it per la compilazione del modello online».

Fin qui il dato, come dire, tecnico. Poi c’è la questione politica. «Cashless City è un progetto di grande valore, ma anche un percorso di miglioramento, non solo per i cittadini, ma anche per il Comune di Bergamo. Una lodevole iniziativa pensata per educare i cittadini all’utilizzo del denaro elettronico, un progetto che regala al Comune premi per circa 310 mila euro. È già realtà lo spazio co-working del Lazzaretto e lo saranno presto lo spazio nursery di Palazzo Frizzoni e l’oasi smart di piazzale Pacati. Nell’ambito proprio di questa iniziativa il Comune ha avviato le pratiche, per la prima volta, per l’installazione di alcune decine di Pos presso lo sportello polifunzionale, a sottolineare la crescita e la necessità di recuperare terreno in questo senso da parte di tutti» replica Angeloni .

«Credo ancora una volta – attacca Angeloni – che Federconsumatori Bergamo inopportunamente intervenga nel dibattito politico, fatto strano per un’associazione di tutela dei consumatori, entrando nell’opportunità e nel merito delle scelte di un’amministrazione».

Vorrei ricordare che il pagamento della Tari tramite F24 può essere fatto già da tempo anche on-line, visto che tutte le banche offrono il servizio per i pagamenti. Infine credo che la polemica sulla scelta di termini in lingua inglese sia davvero sterile e che sottolinei ancora quanto inappropriata e inconsistente fosse la presa di posizione sul tema da parte di Federconsumatori».

© RIPRODUZIONE RISERVATA