«Pagare per stare sempre in piedi
Situazione ormai inaccettabile»

«Buongiorno, sono Francesca C., studentessa di 22 anni (da 4 pendolare sulla tratta Bergamo-Milano via Treviglio). Ho deciso di scrivere una breve nota alla redazione per evidenziare (ancora una volta) l’insostenibile situazione che si verifica ogni mattina sul treno delle ore 7,16».

«Buongiorno, sono Francesca C., studentessa di 22 anni (da 4 pendolare sulla tratta Bergamo-Milano via Treviglio). Ho deciso di scrivere una breve nota alla redazione de l’Eco di Bergamo per evidenziare (ancora una volta) l’insostenibile situazione che si verifica ogni mattina sul treno Bergamo-Milano via Treviglio delle ore 7,16».

«Nemmeno questa mattina ci sono cambiamenti: andare in università o raggiungere il posto di lavoro è un vero e proprio calvario. Carrozze colme; spintoni a destra e a manca tra coloro che, come me, hanno la sfortuna di salire sul convoglio alla stazione di Verdello-Dalmine».

«Pagare ben 76,50 euro per un biglietto 50 km e dovere stare in piedi ogni mattina per circa 40 di essi non è accettabile. I controllori Trenord non chiedono più di mostrare l’abbonamento: la folla è ingente, faticano a passare. I ritardi frequenti, la pulizia un optional».

«Mentre scrivo alla Vostra redazione, che aiuta ogni giorno i pendolari Bergamo-Milano a sostenere la “campagna” contro tale situazione, sono di nuovo in piedi sul treno... e non mi resta altro che un misero spazio vitale per poter premere i tasti del mio telefono ed evidenziare, nuovamente, una condizione organizzativa e igienica non più sostenibile. Cordialmente».

Francesca C.

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