A vuoto l’incontro sul parcheggio
Fallito il tentativo di mediazione

Il primo tentativo di conciliazione sul problema tariffario del parcheggio all’ospedale «Giovanni XXIII» è fallito. L’incontro si è svolto su richiesta di Federconsumatori, Adiconsum ed Adoc.

Il primo tentativo di conciliazione sul problema tariffario del parcheggio all’ospedale «Giovanni XXIII» è fallito. Martedì 25 marzo, su richiesta di Federconsumatori, Adiconsum ed Adoc, in Camera di Commercio si è svolto un incontro di conciliazione sulla questione riguardante il sistema tariffario in vigore presso il parcheggio dell’ospedale di Bergamo.

«Purtroppo l’esito dell’incontro è stato negativo per l’irrealizzabilità di giungere ad una possibile mediazione tra le richieste avanzate dai rappresentanti delle associazioni di tutela dei consumatori, assistiti dagli avvocati Guido Vicentini e Corrado Benigni, e le disponibilità delle controparti individuate nell’amministrazione provinciale e nel gestore del parcheggio - spiega Federconsumatori -. Visto impraticabile il percorso di mediazione proposto, Federconsumatori, Adiconsum ed Adoc procederanno a chiedere al giudice di applicare un provvedimento inibitorio nei confronti di Provincia di Bergamo e BHP (Bergamo Hospital Parking) perché interrompano l’applicazione del sistema tariffario in atto, sino alla definizione di un nuovo regolamento che tenga conto del servizio pubblico rivolto alla particolare “categoria” di fruitori del parcheggio in questione».

«Naturalmente - continua Federconsumatori - la rimodulazione delle tariffe non dovrà limitarsi alla mera questione economica, anche se prevalente, ma dovrà essere l’occasione per rimettere in discussione tutte le criticità sin qui riscontrate. A partire dalla doverosa attenzione per le persone svantaggiate fisicamente che fruiscono dei servizi erogati dall’azienda ospedaliera. Le associazioni dei consumatori congiuntamente reiterano la richiesta di intervento del Comune di Bergamo per quanto riguarda le infrastrutture insufficienti, sia viabilistiche sia di trasporto pubblico, e la direzione dell’ospedale che dovrà trovare il modo di individuare un parcheggio alternativo da mettere a disposizione dei propri dipendenti».

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