Osio Sotto: edifici nel degrado
Il Comune sollecita una defunta
«Controllando il catasto il Comune avrebbe potuto rendersi conto che noi non siamo più i proprietari. Né io né mio fratello né tanto meno mia mamma che è morta nel 2010. Non mi sembrava quindi proprio il caso di inviarle una comunicazione»
«Controllando il catasto il Comune avrebbe potuto rendersi conto che noi non siamo più i proprietari. Né io né mio fratello né tanto meno mia mamma che è morta nel 2010. Non mi sembrava quindi proprio il caso di inviarle una comunicazione per avvisarla che sono in corso controlli sulle coperture in amianto degli edifici».
A parlare è Alberto Danelli, di Mozzo, ex proprietario, insieme al fratello Francesco, del complesso industriale, in stato di abbandono da anni, che sorge a ridosso del centro abitato di Osio Sotto, fra via Montale e corso Veneto. Il complesso versa in cattive condizioni e a preoccupare sono le coperture in cemento eternit dei suoi capannoni e della stecca un tempo adibita a uffici e alloggi per gli operai.
Il Comune ha recentemente chiesto all'Asl e all'Arpa di effettuare una verifica se queste coperture, installate negli anni 60, si stanno disgregando diventando così un reale pericolo per la salute pubblica: come noto, infatti, le fibre di amianto se liberate nell'atmosfera e respirate, possono essere cancerogene.
Il fatto ritenuto anomalo da Alberto Danelli è che l'ufficio tecnico ha inviato la comunicazione di «avvio del procedimento per la verifica delle condizioni igienico sanitarie e di sicurezza» del complesso industriale a lui e al fratello Francesco che non ne sono più proprietari; nel 2007 l'hanno venduto a una immobiliare di Curno. Fatto ritenuto ancora più anomalo è che la stessa comunicazione sia stata inviata anche alla loro madre, morta nel dicembre 2010, che abitava in una abitazione proprio adiacente al complesso industriale.
Leggi di più su L'Eco di domenica 15 settembre
© RIPRODUZIONE RISERVATA