Orobie e il trekking sulle Grigne
Nives Meroi racconta l’Ottomila

A Nives Meroi (di Bonate Sotto) - che dello scrittore Erri De Luca è grande amica e che domenica ai Piani dei Resinelli è arrivata dopo aver partecipato alla tappa conclusiva del Tour delle Grigne - è successo di scoprire che due non è solo il contrario di uno.

A Nives Meroi (di Bonate Sotto) - che dello scrittore Erri De Luca è grande amica e che domenica ai Piani dei Resinelli è arrivata dopo aver partecipato alla tappa conclusiva del Tour delle Grigne - è successo di scoprire che due non è solo il contrario di uno.

L’opposto della solitudine, il filo doppio che, come sostiene lo scrittore, non può essere spezzato. Due è anche tre. E per rendertene conto può capitare di dover salire fin sugli 8.586 metri della terza montagna del pianeta, quel Kanchenjunga che solo cinque anni prima ti aveva costretto a fare dietrofront spingendoti in un tunnel buio e carico di dolore.

Lo ha raccontato al trekking organizzato dal mensile Orobie grazie ai suoi sponsor istituzionali (Fondazione Credito Bergamasco, Italcementi Group, Sacbo e Oriocenter).

Lo scorso maggio, quando assieme al marito Romano Benet ha messo piede sulla cima del colosso himalaiano, tutto è apparso chiaramente; lassù con lei non c’era solo il compagno di una vita, lo scalatore con cui aveva già condiviso la cima di altri undici ottomila, ma anche quel ragazzo tedesco la cui generosità aveva consentito allo stesso Romano di vincere la battaglia con la bruttissima malattia ematologica che lo aveva colpito proprio nel 2009.

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