Ordinanza anti Ebola, sale lo scontro
Il Pd lancia l’allarme: rischio razzismo

Gabriele Riva, segretario provinciale del Partito democratico, interviene sul caso di Telgate, dove il sindaco ha emanato un’ordinanza «anti Ebola» che sta facendo discutere. Un dibattito non solo interno alla Lega, divisa sul punto, ma anche tra le altre forze politiche.

«Abbiamo appreso dalla stampa locale – dice Riva – della decisione del sindaco di Telgate di emettere un’ordinanza con cui si prescrivono regole per evitare la trasmissione di malattie infettive tra cui l’Ebola: scelta alquanto curiosa e scaturita forse dall’aver interpretato in modo del tutto “originale” il Decreto Legislativo 267/2000 (TUEL art. 50 e 54). L’articolo 54, comma 4 e l’art. 50, commi 4 e 5, ben delineano quali siano le competenze dei Sindaci e le modalità di attuazione delle ordinanze».

«Ora – prosegue il segretario del Pd – se il sindaco di Telgate riuscisse a dimostrare che i casi di Ebola si sono verificati solamente nel suo Comune avrebbe, forse, tutte le ragioni per emettere un’ordinanza di tal specie. Se invece, come è più facile da dimostrarsi, questo fenomeno si fosse verificato in Paesi altri o se si fosse verificata un’emergenza a livello nazionale, la competenza non sarebbe più dei singoli Comuni ma delle Regioni o dello Stato. Quello che più ci preme sottolineare però, al di là delle competenze dei Sindaci, è la scelta deliberata fatta dal Sindaco di Telgate di andare a incrinare rapporti sociali già tesi. La nostra preoccupazione è che dietro a scelte di tutela della salute pubblica si possano nascondere atti di razzismo».

«Creare allarmismi – conclude RIva – addossando ai migranti la responsabilità di contagiare gli autoctoni con malattie infettive e trovare tutti i modi per far tribolare i cittadini che provengono da altri Stati, ci riporta alle più devastanti e tremende pagine di storia che il mondo ha vissuto. Sarebbe il caso che le comunità interessate dessero segnali precisi che condannino questi tipi di comportamenti».

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