Il Nucleo ittico-venatorio della polizia provinciale è intervenuto contro il bracconaggio in 12 Comuni della fascia collinare e montana. Importanti operazioni di repressione del fenomeno hanno permesso - in periodo di chiusura della caccia - di contrastare fenomeni illeciti e di sequestrate attrezzature utilizzate dai bracconieri.
Un uomo sprovvisto di licenza di caccia è stato sorpreso a sparare con una carabina ad aria compressa nella zona di S. Brigida e in diverse località sono stati bloccate persone che catturavano uccelli con le reti: oltre 200 metri di reti da uccellagione sono stati sequestrati. A Cenate Sopra è stato recuperato un cinghiale, catturato con un laccio, mentre a Costa Serina un capriolo, abbattuto da ignoti. Le guardie provinciali hanno anche liberato un cane, rimasto intrappolato dentro un laccio abusivo.
Complessivamente, nel corso delle attività anti bracconaggio, sono state segnalate alla Procura della Repubblica otto persone per reati di tipo venatorio, detenzione di armi e inosservanza di provvedimenti di polizia quali: esercizio dell’uccellagione, caccia in periodo di divieto generale, cattura o abbattimento di uccelli e mammiferi protetti, uso di armi e mezzi non consentiti, commercio di avifauna, porto abusivo di armi, detenzione abusiva di armi e munizioni, omessa denuncia di trasferimento di armi. Sotto sequestro, oltre alle reti, cinque fucili, oltre 800 cartucce, una gabbia trappola e diversi esemplari di uccelli.
(13/04/2005)
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