Operaio e invalido nella trappola slot:
ho perso 22 mila €, ma ne sono uscito

«Il tintinnio delle monete vinte dai giocatori di slot è stato il richiamo più forte a cui non ho voluto resistere e mi ha trascinato nell’inferno della dipendenza. Tutto è cominciato così. Da quel suono sentito nei bar che frequentavo: per me era liberazione, svuotamento totale dai miei problemi».

Dal 2007 lotta contro la dipendenza da gioco, Mario Pagani, operaio di 53 anni di Chiuduno, invalido. Da gennaio 2004 la sua vita è cambiata improvvisamente a causa di un incidente in A4, nel quale è rimasto coinvolto mentre andava a lavorare con il suo furgone. Quello schianto gli ha lasciato cicatrici profonde: l’amputazione della gamba destra con l’invalidità.

«Da quel momento la mia vita è cambiata - racconta il 53enne -, ho perso tutte le certezze che avevo. Non ho più potuto svolgere il mio lavoro di sempre, dopo l’incidente mi ha assunto un’altra ditta che successivamente è fallita. Ero in disoccupazione e mi sentivo un fallito quando vedevo mia moglie uscire per andare a lavorare».

A tre anni dall’incidente ha iniziato a cercare rifugio nei bar e nelle slot machine: i videopoker e il suono «stregato» delle monete vinte davano a Mario la parvenza di conforto. Ma si sono rivelati una trappola. «Giocare alle slot mi svuotava la mente e mi ero convinto che azzerasse tutte le preoccupazioni - continua Mario -. Giocavo tutti i giorni per colmare i momenti di vuoto, eppure credevo di star bene. Ho capito con il tempo che era una finta libertà. Nel giro di due anni ho perso 22 mila euro. Nel frattempo io e mia moglie ci siamo separati e mi sono ritrovato con questa “malattia” che nemmeno io sapevo di avere. Ma con l’aiuto di un centro di recupero, l’Aga di Pontirolo, ho ritrovato la mia strada»

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