L’assassino di Stefano Gonella, il giovane bergamasco ucciso a coltellate nel suo appartamento a Bologna con diversi colpi a collo e schiena, conosceva la sua vittima. Lo afferma il procuratore aggiunto di Bologna, Silverio Piro. Le indagini potrebbero essere vicine a una svolta. Il ragazzo di 26 anni fu ucciso il 24 settembre 2006 in via Passarotti. Gonella frequentava il mondo degli studenti e testimone del delitto fu il ragazzo spagnolo che da pochi giorni ospitava in casa arrivato in città con il programma Erasmus. Gonella era legato ad una ragazza inglese, Verity, che però non era a Bologna in quei giorni. Lo spagnolo, mentre stava dormendo di notte, aveva visto Gonella rientrare con una persona, poi aveva udito rumori forse di una colluttazione. Poco dopo l’ospite se ne era andato. Grazie alla sua testimonianza, e a quella di un residente della zona che aveva visto una persona con i capelli lunghi buttare nel pattume una borsa nera che apparteneva alla vittima, la polizia elaborò un identikit. Oggi la polizia ne ha diffuso uno nuovo: è una persona alta circa un metro e 80, capelli lunghi, più o meno coetaneo della vittima. L’identikit, con i capelli ondulati, è stato rielaborato partendo da un capello ritrovato nella casa. Il magistrato ha spiegato che gli elementi scientifici emersi hanno rivelato incongruenze che fanno ritenere agli inquirenti che un testimone non abbia detto tutto ciò che sapeva. Dall’incrocio dei dati raccolti, anche con diversi sopralluoghi della polizia scientifica, è emersa anche la possibilità che sulla scena del delitto ci sia stata una donna. Addirittura, hanno aggiunto gli inquirenti, l’identikit potrebbe riferirsi ad una donna. I magistrati hanno quindi lanciato un appello al testimone. Dell’omicida la polizia conosce di sicuro il Dna.(23/11/2007)
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