Trescore, la donna ha ammesso:
ha ucciso lei il 31enne in albergo

La donna nordafricana di 37 anni, che era sospettata di aver ucciso Hassan Mahsouri, 31enne di origini marocchine, in una camera d’albergo a Trescore il primo giorno dell’anno, ha ammesso venerdì 2 gennaio le sue responsabilità ed è stata condotta in carcere.

La donna, che la sera della morte dell’uomo era stata ricoverata nell’ospedale di Alzano nel reparto di Psichiatria, sotto il controllo delle forze dell’ordine e vi è rimasta fino all’interrogatorio di venerdì, intorno alle 18.30 di giovedì era scesa dalla camera di albergo dell’hotel Della Torre di piazza Cavour a Trescore, dove si trovava con il 31enne, tutta insanguinata.

La donna, in visibile stato di choc, aveva dato l’allarme dicendo che nella camera 28 del primo piano il 31enne era stato ucciso a coltellate. Ancora non si conosce la nazionalità della donna, per il momento si sa soltanto che ha 37 anni ed è nordafricana. I sospetti sono stati subito puntati su di lei e, infatti, prima della decisione del pm che ha spalancato alla donna le porte del carcere di via Gleno, era piantonata a vista in ospedale. Il corpo di Hassan Mahsouri si trova all’ospedale di Bergamo in attesa che venga disposta l’autopsia: verrà effettuata probabilmente lunedì o martedì. .

La ricostruzione della vicenda
Nel tardo pomeriggio, poco prima delle 18,30, la 37enne si è presentata alla reception dell’albergo, insanguinata e ferita: immediata è scattata la chiamata al 112 da parte del titolare. Sul posto sono giunti i soccorritori della Croce Rossa di Trescore, l’automedica e i carabinieri della cittadina termale, ai quali si sono presto aggiunti gli uomini della scientifica. I militari si sono trattenuti fino a tarda ora nella camera numero 28 dell’albergo per i rilievi, mentre il pm Fabio Pelosi, che ha raggiunto Trescore alle 23, l’ha lasciata alle 23,20, per poi fermarsi a parlare con i parenti della vittima, in attesa fuori dall’albergo.

Hassan Mahsouri, che dell’albergo Della Torre era cliente abituale e pare venisse con una certa cadenza, almeno una volta al mese sempre in compagnia di donne, era sulla sedia a rotelle da molti anni. Un cugino racconta dettagli di una vita sfortunata: «Hassan è nato con una malformazione che ne comprometteva la deambulazione, poi ha avuto un incidente e da allora si trova in carrozzina».

Il trentunenne viveva a Trescore con i genitori, il papà Ibrahim - che lavora alla Bonduelle di San Paolo d’Argon - la mamma Hafida e due fratelli, mentre le tre sorelle sono sposate. Mercoledì pomeriggio uno dei fratelli l’aveva visto in un bar di Trescore, dove si erano salutati. Poco dopo Hassan ha quindi raggiunto l'albergo di piazza Cavour insieme alla trentasettenne. Quanto è successo dal momento in cui i due sono saliti al primo piano fino all’istante - quasi 24 ore dopo - in cui la donna si è presentata al pianterreno ricoperta di sangue, è ciò che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire.

La famiglia di hassan si trova in Italia dal 1992. Da un anno i Mahsouri abitano nella cittadina termale, in via Roma, dopo aver vissuto a Grassobbio e a Cenate Sotto.

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