Il giudice per le indagini preliminari Patrizia Ingrascì ha deciso: Angela e Carmine De Martino, moglie e cognato di Mario Vitali, l’operaio ucciso a coltellate a Capriate, restano in carcere. Il magistrato ha convalidato il fermo e la custodia cautelare per i due indiziati. Il provvedimento è stato preso dopo l’interrogatorio dei De Martino, in particolare del cognato della vittima che ha confessato e si è assunto la responsabilità del tragico gesto. Carmine De Martino ha inoltre escludeso ogni coinvolgimento della sorella. La tesi evidentemente non ha convinto il magistrato che ha deciso di lasciare in carcere anche la donna. Gli inquirenti intanto hanno ricostruito l’omicidio. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Treviglio e dal reparto operativo provinciale.
Il delitto sarebbe maturato nell’ambito di rapporti difficili tra la vittima, Mario Vitali, e i familiari della moglie, in particolare il fratello. Sembra che la donna, con una certa frequenza, offrisse ospitalità a Carmine e, a volte, denaro per le sue necessità: una situazione che Vitali aveva scoperto e che mal sopportava, che avrebbe quindi provocato. Da qui la decisione di agire. De Martino ha il Vitali mentre rincasava dal lavoro e lo ha aggredito con ripetutamente con il coltello.
Poi la fuga, ma De Martino non si è accorto di aver lasciato dietro di sè una scia di sangue, calpestandola e lasciando impronte con una scarpa. I carabinieri lo hanno rintracciato subito e per lui, come per la sorella è scattato il provvedimento di fermo per omicidio premeditato. Ora il provvedimento del magistrato che ha convalidato fermo e custodia cautelare in carcere.
(29/01/2005)
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