Odio razziale e attacchi alle donne
Lombardia maglia nera dei social - I dati

Analizzati 2 milioni di tweet, a Bergamo il bersaglio principale sono le donne. La prima Mappa dell’intolleranza in Italia è stata realizzata da Vox - Osservatorio italiano sui diritti con le Università di Milano, Roma e Bari.

Il progetto mira a identificare le zone dove l’intolleranza è maggiormente diffusa – secondo 5 gruppi: donne, omosessuali, immigrati, diversamente abili, ebrei – cercando di rilevare il sentimento che anima le communities online, ritenute significative per la garanzia di anonimato che spesso offrono (e quindi per la maggiore «libertà di espressione») e per l’interattività che garantiscono. La Mappa verrà donata ai Comuni, alle Regioni, alle scuole, a chiunque abbia bisogno di fare un’efficace azione di prevenzione sul territorio.

A Milano, sui circa 1.300 messaggi rilevati, il 44% sono contro le donne, il 29% contro gli omosessuali, il 14% denotano forme di razzismo, il 7% sono contro i disabili e il 6% sono antisemiti. Situazione simile anche a Brescia dove sono stati rilevati 750 tweet così distribuiti: 34% donne, 33% omofobia, 22% razzismo, 6% disabili, 5% antisemitismo.

A Bergamo invece cresce il numero dei messaggi omofobi al 37% (su 550 tweet), secondi dopo le donne (40%), bersaglio sempre al primo posto. Mentre il 13% contengono messaggi razzisti, il 7% discriminano i disabili e il 3% sono contro gli ebrei. Come Bergamo anche Varese registra una percentuale elevata di messaggi omofobi. Sui 350 tweet il 42% sono contro le donne, il 36% omofobi, il 10% razzisti, il 9% contro i disabili e il 3% antisemiti. A Vigevano aumentano i messaggi contro i disabili che sono il 14% dei 200 tweet estratti. Gli altri sono così distribuiti : 45% donne, 25% omofobia, 11% razzismo, 5% antisemitismo.

L’intolleranza è distribuita sul territorio nazionale con maggiore concentrazione in Lombardia, Campania e le zone a sud dell’Abruzzo e a nord della Puglia: 154.170 sono i tweet di stampo razzista (con 1.940 tweet geolocalizzati), concentrati in Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Basilicata. Un dato curioso, riscontrato durante la rilevazione dei tweet, è la netta crescita dei post a sfondo razzista in corrispondenza dei Mondiali, delle partite della domenica, ma anche dopo i talk show con personaggi politici o i programmi con la presenza di soubrette. L’omofobia, segnalata prevalentemente in Lombardia, è presente in modo significativo anche in Campania e Friuli-Venezia Giulia, per un totale di 110.774 messaggi omofobi, dei quali il 7,66% è stato localizzato.

I tweet antisemiti invece sono in assoluto i più geolocalizzati: dei 6.000 tweet raccolti in 3 mesi, 1.150 sono stati geolocalizzati, pari al 18,3%. Il picco significativo è in Abruzzo. Al nord le zone più calde sono Milano, Bergamo, Brescia, Varese e Como. In centro Italia i picchi sono stati riscontrati in Toscana, nella zona centrale della regione e nel Lazio, in particolare nella provincia di Latina. Mentre al sud le zone dove la discriminazione verso le persone di origine ebraica è più presente sono le area di Napoli e Caserta, la zona compresa tra Bari e Taranto, il Salento e Catania.

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