Cronaca / Isola e Valle San Martino
Mercoledì 11 Dicembre 2013
Nubi sulla nuova casa di riposo
Rischio serrata a Villa S. Mauro
La denuncia della Cgil: «A Pontida a causa di conflitti sull’importo dell’appalto i ricoverati restano senza cure e senza pasti. Solo la responsabilità del personale, che si reca comunque al lavoro comunque nonostante la serrata, assicura l’assistenza e la cura».
«Era iniziata con grandi promesse di qualità per la bellezza dei luoghi e l’eccellenza delle cure, addirittura con la presenza di Berlusconi e Maroni all’inaugurazione in pompa magna, ma la realtà si è dimostrata presto ben diversa».
Inizia così il comunicato della Cgil di Bergamo (a firma di Giacono Pessina per la segreteria, Orazio Amboni per il Dipartimento del Welfare e Roberto Rossi per la Funziona pubblica) sulla situazione in atto alla casa di cura Villa San Mauro di Pontida.
«Dopo le prime difficoltà a causa di successive dimissioni di personale sanitario che non riteneva sufficienti e accettabili i livelli di assistenza erogati, si è giunti ora ad una vera e propria serrata. A causa di conflitti tra la società proprietaria della struttura (Casa di Cura S. Giuseppe SRL) e la Cooperativa Sociale Acqua, che ha in appalto i servizi assistenziali, a tutto il personale è stata inviata una comunicazione secondo la quale ogni attività lavorativa avrebbe dovuto venire sospesa a partire dal 10 dicembre, senza alcun riguardo ai ricoverati cui sarebbe così venuto meno ogni tipo di assistenza, da quella geriatrica, ai pasti, ai servizi alla persona».
«Il personale - prosegue il documento - ha deciso in assemblea sindacale di essere comunque presente al lavoro e di continuare ad assistere i ricoverati, dimostrando assai più senso di responsabilità sia della Direzione della Cooperativa che della società proprietaria che anche, spiace dirlo, della stessa Asl preventivamente informata della situazione ma che non risulta sia finora intervenuta».
«Il personale - prosegue la lettera - non deve fare le spese dei conflitti tra cooperativa e proprietà sul valore del contratto di appalto e i ricoverati non devono essere utilizzati come arma di pressione sulla Regione per ottenere il convenzionamento della struttura».
«Fin dall’inizio era chiaro che questa struttura, operando al di fuori di un convenzionamento col servizio sanitario regionale avrebbe incontrato difficoltà perché gli accreditamenti a contratto di nuovi posti letto sono da tempo bloccati sia per le RSA che per i ricoveri ospedalieri; forse gli appoggi politici nazionali e regionali esibiti fin dall’inaugurazione potevano far credere che le regole valessero solo per gli altri. Così non è stato e Villa San Mauro per funzionare dovrà fare i conti, come le altre case di riposo, con le regole sugli standard assistenziali e sul trattamento del personale».
«La CGIL (Sindacato di categoria della Funzione Pubblica e Segreteria Confederale) - conclude il sindacato - ha inviato oggi una comunicazione urgente al Prefetto, all’ASL, alla DPL e al Sindaco di Pontida perché si apra un confronto tra tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti sul futuro della struttura residenziale». Nell’allegato la lettera inviata al prefetto
La proprietà di Villa San Mauro contesta la versione dei fatti della cooperativa, sostenendo di aver pagato le proprie pendenze e che sarebbe invece la stessa cooperativa a non aver corrisposto quanto dovuto ai lavoratori, tanto che da ottobre è la proprietà stessa a versare i pagamenti direttamente ai lavoratori. La proprietà intende comunque continuare a garantire il servizio.
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