Cronaca / Valle Cavallina
Sabato 28 Febbraio 2015
«Non lasciamola sola»
S. P. d’Argon con la famiglia di Alex
In queste ore le comunità di San Paolo d’Argon e di Casorate Primo, nel Pavese, sono unite dal dolore per la morte improvvisa di Alessandro Conti, l’operaio 32enne, papà di 4 figli, vittima del terribile schianto accaduto poco dopo le 6,30 di giovedì mattina sulla statale 42 a Brusaporto, a pochi metri dal confine con Albano Sant’Alessandro.
Novanta chilometri di distanza separano San Paolo d’Argon da Casorate Primo che sabato 28 febbraio – nel giorno dell’addio ad Alessandro, il cui funerale sarà celebrato alle 15 nella parrocchiale del paese bergamasco – sono legati dallo stesso e immenso sconforto.
Casorate aveva visto nascere e crescere il giovane operaio. Nel 2006 si era trasferito in Bergamasca per amore di Giada, 32enne di Trescore. I due si erano sposati nel 2007 e da 3 anni la famiglia numerosa (con Maicol di 10 anni, Kevin di 7, Jason di 4 e Chanel di 2) si era trasferita nella villetta di via Gabriele d’Annunzio a San Paolo d’Argon.
Qualcuno è arrivato dal Pavese per stringersi attorno alla famiglia di Alessandro. Primi tra tutti i genitori del defunto, la mamma Nicoletta e il papà Walter, accompagnati da altri familiari. In tanti restano increduli di fronte al dramma della giovane mamma e dei suoi 4 piccoli rimasti senza il loro papà.
Barbara Colleoni, responsabile dell’associazione genitori di San Paolo d’Argon, parla di affetto e solidarietà alla famiglia di Alessandro: «In questi momenti di dolore la comunità deve far sentire la propria voce e il proprio cuore. Associazioni, istituzioni e il mondo della scuola devono tenere vivo il rapporto di unità che già esiste, continuando a fare rete per sostenere questa famiglia che non deve essere lasciata sola».
In queste ore, rimarca la responsabile dell’associazione, «sono arrivate tante manifestazioni di affetto e alcune persone mi hanno chiesto se è possibile dare sostegno, anche economico alla famiglia di Alessandro». Si sta pensando ad una colletta per aiutare Giada, Maicol, Kevin, Jason e Chanel.
Il loro dramma tocca la comunità intera: il dolore della giovane mamma e i suoi bambini non rimane, quindi, tra le pareti della loro villetta, ma è già entrato nelle case di tutte le altre famiglie.
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