«Non cerco vendetta ma giustizia»
Lettera aperta della padrona di Gina

Claudia Morandi racconta in una lettera aperta il suo stato d’animo dopo la morte di Gina, la cagnolina ritrovata massacrata la scorsa settimana durante un concorso ippico a San Giovanni in Marignano, in provincia di Rimini. Claudia ha sporto denuncia contro il fidanzato al momento dei fatti, bergamasco.

Claudia Morandi racconta in una lettera aperta il suo stato d’animo dopo la morte di Gina, la cagnolina ritrovata massacrata la scorsa settimana durante un concorso ippico a San Giovanni in Marignano, in provincia di Rimini. Claudia ha sporto denuncia contro il fidanzato al momento dei fatti, bergamasco.

«Dal momento in cui mi hanno detto che la mia Gina non c’era più - racconta - non c’è stato un solo istante in cui io non mi sia sentita in colpa. Sono stata io a metterla vicina a quell’uomo».

«Ho commesso l’errore di pensare - ammette Claudia - che una persona che sapevo avere parecchi problemi, potesse cambiare. L’ho conosciuto all’incirca un mese fa. Qualcuno mi aveva detto che era noto per eccedere spesso con l’alcool e con la cocaina, ma non ho voluto dar peso alle voci».

«I particolari della nostra frequentazione - dice ancora Claudia Morandi - non sono importanti, l’unica cosa che conta è che stando accanto a lui ho capito che era inutile cercare di portarlo sulla buona strada, di fargli capire che assumere tutta quella droga lo avrebbe prima o poi distrutto, perché in cambio ho ricevuto minacce, a me ed alla Gina. Ma pensavo in cuor mio fossero solo parole».

«La mattina in cui mi sono accorta che la mia piccola non c’era più - racconta ancora Claudia -, lui non mi ha nemmeno aiutata a cercarla, mi ha detto di arrangiarmi, che doveva montare, che magari era scappata. Quando l’ho trovata in quelle condizioni, non mi si è mai avvicinato nemmeno un istante. Lui sapeva già cosa avrebbe visto, anzi forse sperava proprio fosse già morta. Io in cuor mio so che è stato lui. Non so se ha agito da solo o se qualcuno si è divertito insieme a lui, questo lascio che siano gli organi inquirenti a scoprirlo. Voglio solo che la morte della mia Gina - conclude - non passi inosservata, che lui, quando verrà fuori che è colpevole, non si avvicini più ad un animale, cane o cavallo che sia».

Le indagini intanto proseguono. Si muove velocemente la giustizia sportiva con la convocazione di Claudia Morandi in Procura Federale della Fise giovedì 14 agosto, giorno in cui dovrà presentarsi anche il bergamasco. La Morandi si recherà il 25 agosto anche davanti la Procura Generale Antidoping del Coni.

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