«Noi, raggirati da Morandi
Con un buco da 130 mila euro»

Sei mesi di dubbi e incredulità. Dubbi e tanti «se avessi insistito» che stavano per mandare all’aria il loro lungo matrimonio. La storia di Mario e Anna, nomi di fantasia, comincia alle nove meno un quarto di una sera di sei mesi fa.

Sei mesi di dubbi e incredulità. Dubbi e tanti «se avessi insistito» che stavano per mandare all’aria il loro lungo matrimonio. La storia di Mario e Anna, nomi di fantasia di questa coppia di commercianti in pensione con negozietto ben avviato nella media Valle Seriana, comincia alle nove meno un quarto di una sera di sei mesi fa.

«Era un venerdì. Suona il telefono e pensavo fosse ancora una mia parente che m’aveva chiamato un’ora prima. Era intenzionata a investire una certa somma e mi chiedeva consiglio: “Lunedì quando vado a parlare col Morandi gli chiedo io, stai tranquilla” le avevo garantito».

Mario non l’ha più chiamata, la parente: niente appuntamento a Fiorano, niente conto da aprire al Private di Intesa Sanpaolo. Un’ora dopo, all’altro capo del telefono, a disturbare dopo cena era un’impiegata della banca. «Ma pensavo proprio a uno scherzo ­- aggiunge Mario ­-: mi voleva informare, prima che lo venissi a sapere dai giornali, che Morandi non era più il direttore della banca. Ho subito pensato al peggio».

In sei mesi gli incontri in banca non si contano. Prima con gli ispettori inviati in filiale dalla sede centrale dell’istituto di credito, poi con il nuovo direttore. La richiesta di risarcimento è sul tavolo, ma ancora nulla. All’appello mancano 130 mila euro, la differenza tra la rendicontazione che Morandi presentava loro e il saldo reale. «E se mi dimostrano che sono svaniti in investimenti andati male potrei anche capirlo, ma se scopro che Morandi ha toccato la mia fatica, il capitale che gli abbiamo dato da far fruttare... ».

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