Cronaca / Bergamo Città
Martedì 03 Dicembre 2013
«Noi ostaggi chiusi nel nostro bar
Basta violenti, trasferte da vietare»
«Mi chiedo perché le forze dell’ordine non possano fare nulla per eliminare il problema alla radice. A questo punto, visti i continui disagi, le partite andrebbero giocate a porte chiuse oppure andrebbero vietate le trasferte a questi ultrà violenti».
«Mi chiedo perché le forze dell’ordine non possano fare nulla per eliminare il problema alla radice. A questo punto, visti i continui disagi, le partite andrebbero giocate a porte chiuse oppure andrebbero vietate le trasferte a questi ultrà violenti».
È lo sfogo di Emanuela Orlando, gestrice del bar Ma.Lu, situato di fronte all’ingresso della Curva Sud dello stadio. Proprio lì domenica si sono concentrate le maggiori tensioni: prima del fischio d’inizio, un gruppo di romanisti ha tentato di sfondare uno dei cancelli del piazzale, mentre a fine gara alcuni tifosi atalantini hanno lanciato bottiglie, sassi e alcune bombe carta verso i supporters giallorossi.
Per i responsabili dell’attività, ogni partita casalinga dell’Atalanta si rivela così un incubo: «Domenica – spiega Emanuela Orlando – ci ha seccato il fatto che i tifosi della Roma siano usciti dai cancelli e siano entrati nel bar. Nessuno ci ha avvisato di questa cosa: una volta all’interno hanno rubato cibo, bibite e soprattutto coltelli. Facendo due conti abbiamo perso 500 euro. Siamo stati, inoltre minacciati da alcuni di questi ultrà: se non avessimo venduto loro degli alcolici, nonostante il divieto assoluto che abbiamo, ci avrebbero distrutto il bar».
Il locale ha poi dovuto abbassare le saracinesche per evitare possibili tensioni: «Abbiamo lavorato – prosegue la gestrice – completamente blindati, mettendo così a rischio anche la nostra incolumità visto che all’interno avevamo alcuni romanisti. La prossima gara in programma è contro la Juventus ed è impossibile non pensare a ciò che è successo la passata stagione. Anche allora abbiamo dovuto chiuderci dentro per paura e, per di più, abbiamo soccorso alcuni feriti».
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