Niente Tares a Lovere
E i residenti risparmiano

Una boccata d’ossigeno che, viste le difficoltà del periodo, rappresenta anche una bella iniezione di fiducia. Il Comune di Lovere ha deciso di non applicare quest’anno le tariffe della temutissima Tares, ma di mantenere quelle della vecchia Tarsu.

Una boccata d’ossigeno che, viste le difficoltà del periodo, rappresenta anche una bella iniezione di fiducia. Il Comune di Lovere ha deciso di non applicare quest’anno le tariffe della temutissima Tares, ma di mantenere quelle della vecchia Tarsu, facendo così risparmiare a ogni residente, e soprattutto ai commercianti e agli albergatori, centinaia di euro. Si calcola che, in tutto, nelle tasche dei contribuenti loveresi resteranno 100 mila euro.

L’amministrazione porterà in Consiglio comunale entro fine novembre questo provvedimento, che prende spunto dalle pieghe della legge di stabilità varata a fine ottobre. «La Tares – spiega l’assessore al Bilancio Francesca Bertolini – prevedeva che l’utente sostenesse, con questa imposta, il 100 per cento dei costi del servizio di raccolta e di smaltimento e che, in aggiunta, venissero prelevati 30 centesimi per metro quadrato della superficie dell’abitazione da mandare allo Stato centrale».

Cosa è cambiato invece a fine ottobre? «Il governo ha autorizzato gli enti locali a mantenere in vita la Tarsu, con la quale gli utenti sostenevano il 90% della raccolta e smaltimento rifiuti, purché allo stato centrale continuino ad andare i 30 centesimi a metro quadrato e che i Comuni trovino, nel proprio bilancio, il restante 10% per coprire i costi dei servizi legati al ciclo dei rifiuti».

Lovere ha già individuato dove andare a reperire i centomila euro che resteranno nelle tasche dei suoi contribuenti: circa 30 mila euro arrivano dalla revisione del contratto fatto con Val Cavallina Servizi per la raccolta dei rifiuti; gli altri 70 mila da fondi stornati dal governo.

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