Neonata trovata in una scatola vicino alla Villa d’Almé-Dalmine

Il piedino è spuntato all’improvviso da quella culla improvvisata che era uno scatolone di pannolini abbandonato sul cofano di un’auto. Solo allora si sono accorti che dentro c’era una bimba. L’ha scoperta alle 19,40 di ieri Giada Roncalli, 26 anni, di Almè, commessa del negozio di calzature «Tre Emme» di via del Colletto a Paladina. La piccola è viva, sta bene, pesa due chili e 580 grammi, si chiamerà Giada come la ragazza che l’ha trovata. I medici dicono che dovrebbe essere nata un’ora e mezzo prima. È bianca, lineamenti europei.«Ho finito di lavorare e sono uscita dal negozio - racconta la commessa -. Fuori c’era una mia amica ad aspettarmi. Abbiamo girato l’angolo e sul cofano della mia auto ho visto quello scatolone. Pensavo a uno scherzo. Non l’ho aperto, l’ho preso e l’ho posato sul marciapiede. Però mi sono accorta che dentro qualcosa si muoveva. Ho creduto fosse un animale abbandonato. Avevo un po’ di timore, così sono corsa dentro a chiamare la padrona del negozio».

Gianfranca Cortinovis, di Paladina, accorre con le altre due ragazze. «Cos’è?», chiede. Le tre donne scostano la parte superiore del cartone e un attimo dopo spunta un piedino. «Solo allora ci siamo accorte che dentro c’era una bimba», dicono adesso. Quello che accade dopo in quello spiazzo di asfalto ha la violenza ovattata di una tempesta di emozioni. «Non sapevamo che fare - spiega Giada -. Eravamo in preda al panico, piangevamo intenerite da quella piccola, poi ridevamo di felicità. Era violacea, forse per il freddo, aveva il cordone ombelicale ancora attaccato, ma si muoveva, sembrava in salute». Poco dopo sono arrivati i carabinieri di Villa d’Almè e la bimba è stata portata in ambulanza agli Ospedali Riuniti di Bergamo.
(03/01/2006)

© RIPRODUZIONE RISERVATA