Natale in carcere per Antonio Monella
«La grazia? Per i miei cari più che per me»

Intervista ad Antonio Monella, l’imprenditore di Arzago d’Adda condannato per aver ucciso nel 2006 un ladro. Passerà il Natale in carcere a Bergamo in attesa di risposte sulla richiesta di grazia al presidente della Repubblica.

Non è stata legittima difesa, non verrà riconosciuto nemmeno l’eccesso di legittima difesa: pur con un’infinità di attenuanti, per i giudici è stato omicidio volontario per dolo eventuale: ha commesso un’azione accettando il rischio che questa può comportare. Ha imbracciato il fucile accettando il rischio che ci scappasse il morto. La pena: sei anni e otto mesi in carcere.

«Penso ogni giorno a quel povero ragazzo – spiega l’imprenditore –. Alla vita in cui si era trovato a vivere. A che cosa e a chi e alle condizioni che portano un giovane di 19 anni a fare quello che stava facendo. L’ho già detto e lo ripeto: aveva l’età di mio figlio Alberto. Inutile dire altro. Chi è padre, capisce. Chi è uomo, capisce».

« La mia pena – aggiunge – è iniziata otto anni fa, quella tragica notte. Credo che la grazia parziale, sostanzialmente ipotizzata anche dal tribunale di sorveglianza, possa rappresentare una misura adeguata che mi consentirebbe di accedere a una misura alternativa al carcere. Più per i miei cari, che per me».

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