Nascite in calo, madri over 40
Francesco e Sofia i nomi preferiti

Oltre 12 mila nascite in meno nel 2012 rispetto all’anno precedente. Secondo i dati del bilancio demografico della popolazione residente - riferisce l’Istat - sono stati 534.186 gli iscritti in anagrafe lo scorso anno. Si conferma così il calo delle nascite cominciato nel 2009.

Oltre 12 mila nascite in meno nel 2012 rispetto all’anno precedente. Secondo i dati del bilancio demografico della popolazione residente - riferisce l’Istat - sono stati 534.186 gli iscritti in anagrafe lo scorso anno. Si conferma così il calo delle nascite cominciato nel 2009: oltre 42 mila unità nati in meno in quattro anni. Un calo attribuito ai nati da genitori italiani, quasi 54 mila in meno rispetto al 2008. Aumentano invece i nati da entrambi genitori stranieri: ammontano a poco meno di 80 mila nel 2012.

In Italia si diventa madri sempre più tardi: oltre il 7% dei bambini nati ha una mamma (sia italiana sia straniera) di almeno 40 anni. E per le italiane la percentuale sale all’8,2%, a fronte di un 11,1% di nati da madri under 25.

Nel 2012 le donne che hanno avuto un figlio avevano in media 31,4 anni, circa un anno e mezzo in più rispetto al 1995 (29,8), ma per le italiane questa media sale a 32 anni. Significative però le differenze territoriali: il calendario delle nascite è tradizionalmente anticipato nelle regioni del Mezzogiorno, dove la proporzione di nascite da madri italiane al di sotto dei 25 anni è in media del 13% (il 16,8% in Sicilia, il 14,2% in Campania), mentre le madri con almeno 40 anni sono mediamente il 6%. I casi di particolare «invecchiamento» delle madri italiane si registrano in Sardegna, dove la percentuale dei nati da madri ultraquarantenni supera l’ 11%;, nel Lazio, in Liguria e in Toscana sopra il 10%.

Prosegue la diminuzione delle madri minorenni, pari a 2.124 nel 2012 (erano 2.434 nel 2009). Il fenomeno è comunque più rilevante al Sud: 397 in Campania, 534 in Sicilia. In lieve diminuzione anche la fecondità: nel 2012 il numero medio di figli per donna si attesta a 1,42 (1,29 figli per le cittadine italiane e 2,37 le straniere). La riduzione della fecondità ha interessato tanto le donne di cittadinanza italiana, passate da 1,34 figli per donna del 2008 a 1,29 figli per donna del 2012, quanto quelle di cittadinanza straniera passate rispettivamente da 2,65 a 2,37 figli. Secondo l’Istat, è la crisi economica a spingere le donne, sia italiane che straniere, a fare meno figli.

I NOMI DEI NEONATI

Francesco mantiene il suo primato come nome per i neonati di sesso maschile, Sofia resta da tre anni quello preferito per le femminucce. I nuovi nati da genitori stranieri residenti in Italia si chiamano Adam, Rayan, Mohamed ma anche Matteo e Alessandro, mentre per le bambine il primato spetta a Sara, seguita da Sofia, Malak e Melissa. Lo rileva l’Istat nel suo report su natalità e fecondità. Subito dopo Francesco, i genitori italiani prediligono il nome Alessandro, seguito da Andrea e poi da Lorenzo. Dopo Sofia, il nome preferito per le femmine è Giulia, seguito da Giorgia e poi da Martina. Il nome del santo di Assisi (e del nuovo papa, che però nel 2012 ancora non era salito al soglio pontificio) è particolarmente apprezzato al Sud, mentre Alessandro in alcune regioni del Nord.

I bambini cinesi iscritti in anagrafe per nascita si chiamano Matteo, Andrea, Alessandro, Angelo, ma anche Kevin, Alex; il nome più frequente scelto per le bambine è Sofia, seguito da Elena, Elisa e Emily. Un comportamento opposto si riscontra per i genitori del Marocco, dell’India, della Tunisia e del Bangladesh, che raramente scelgono per i loro figli nomi non legati alle tradizioni del loro Paese d’origine. I genitori rumeni e albanesi, infine, prediligono tanto nomi molto diffusi in Italia quanto nomi più tipici della comunità di appartenenza.

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