Il Museo archeologico di piazza Cittadella scoppia. «Gli spazi – afferma la direttrice Stefania Casini – sono gli stessi del 1960, ma i reperti sono in continuo aumento. Tutti quelli venuti alla luce negli ultimi vent’anni, un numero che non ha eguali, sono finiti nel deposito della Sovrintendenza». L’area espositiva, al piano terra, occupa 575 metri quadrati. Al primo piano si trovano gli uffici. A far le spese degli spazi angusti, oltre alla possibilità di realizzare mostre, anche la biblioteca del museo che conta circa 5.000 volumi con un incremento di 300 ogni anno. La direttrice ripropone la soluzione individuata nel 2001 con una ricerca: il Carmine. Davanti alla richiesta della direttrice, l’assessore alla Cultura Enrico Fusi afferma: «Dobbiamo razionalizzare gli spazi che abbiamo a disposizione. Il problema del Museo archeologico è comune ad altre realtà di Città Alta»; quanto al Carmine «la ristrutturazione non rientra nelle nostre priorità. Non possiamo permettercelo».
(07/02/2005)
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