La deliberazione assunta dalla Giunta regionale alla fine di maggio, riguardante il «monitoraggio del sistema dei musei lombardi e riapertura dei termini del riconoscimento per gli istituti museali», è stato lo spunto per un incontro che si è tenuto nella sede dell’Amministrazione provinciale, in via Tasso, promosso dalla Regione Lombardia (sede territoriale di Bergamo) e la Provincia di Bergamo.In sostanza, con il nuovo bando, la Regione apre ulteriori opportunità per i musei lombardi, di entrare nell’elenco dei musei riconosciuti.L’incontro, al quale sono intervenuti l’assessore provinciale alla Cultura e al Turismo, Tecla Rondi, con i dirigenti Danila Bresciani e Ornella Previtali, e il dirigente regionale Alberto Garlandini, è stato anche occasione per fare il punto sulla situazione bergamasca. Attualmente nella nostra provincia ci sono 7 musei riconosciuti, 3 provvisoriamente riconosciuti e 7 raccolte museali pure riconosciute.Questo il quadro aggiornato della situazione:-Civico Museo Archeolgico di Bergamo, -Galleria d’Arte moderna e contemporanea di Bergamo;-Museo civico di scienze naturali «Enrico Caffi» di Bergamo;-Museo Adriano Bernareggi a Bergamo; -Museo storico di Bergamo; -Orto botanico di Bergamo «Lorenzo Rota»-Museo d’Arte e cultura africana di Urgnano.I musei provvisoriamente riconosciuti: -Accademia Carrara di Belle Arti a Bergamo; -Galleria dell’Accademia di Belle Arti «Tadini» di Lovere; -«Museo etnografico» di Schilpario. Sette sono invece le raccolte museali riconosciute: -Fondazione Museo del falegname ad Almenno S. Bartolomeo; -Museo etnografico dell’Alta Valle Seriana ad Ardesio; -Museo Val Cavallina a Casazza; -Parco paleontologico di Cene; -Casa Museo Fantoni Rovetta; -Museo civico «Ernesto e Teresa Della Torre» a Treviglio; -Museo della Valle-Fondazione Polli-Stoppani a Zogno.Tecla Rondi non ha nascosto la sua soddisfazione per i risultati raggiunti e per la concretezza operativa emersa anche dall’incontro: «Sono rimasta favorevolmente colpita dalla grande partecipazione qui in Provincia, segno evidente dell’interesse preciso per le realtà museali distribuite sul territorio».(25/07/2006)
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