Mura, ripulito dalla vegetazione
il baluardo della Montagnetta

Un imbrago da scalata, pedule, cinturone, pantaloni robusti, guantoni e copertura per le braccia, casco e machete. Sembra quasi un vestizione da cavaliere medievale pronto a scalare le mura di Bergamo ma non per un assedio bensì per combattere un insidioso nemico: la vegetazione.

Un imbrago da scalata, pedule, cinturone, pantaloni robusti, guantoni e copertura per le braccia, casco e machete. Sembra quasi un vestizione da cavaliere medievale pronto a scalare le mura di Bergamo ma non per un assedio bensì per combattere un insidioso nemico: la vegetazione che mette quotidianamente in pericolo il maggiore monumento cittadino.

I «cavalieri» sono stati quelli di Orobicambiente che ieri pomeriggio hanno ripulito un tratto del baluardo della Montagnetta che stava scomparendo sotto cespugli ed erbacce.

Giacomo Nicolini, fondatore dell’associazione, e i volontari che lo affiancano sono entrati in azione calandosi dall’alto come se si fosse trattato di una parete delle Orobie. Altri invece hanno portato avanti l’opera di pulizia salendo dal basso con le scale. A poco a poco l’antica struttura è tornata alla luce ed è stato possibile rivedere l’imbocco delle cannoniere demolite nell’Ottocento per riutilizzarne il materiale e poi tamponate. I cannoni erano collocati in modo tale da impedire l’assalto della muraglia sopra la quale passa la via alla porta di San Lorenzo, tra l’imbocco alla via della Boccola e l’omonima porta.

L’ultimo intervento lungo questo versante della fortezza risaliva a quattro anni fa e c’è stato tutto il tempo perché la fitta vegetazione tornasse a coprire l’opera muraria incuneandosi tra le fessure del paramento e crescendo rapidamente. Radici e ceppi hanno una forza dirompente tale da scalzare le pietre. Lo si può constatare risalendo per un tratto la non molto lontana via Roccolino, dalla quale è ben visibile l’azione distruttiva degli alberi che si sono impossessati di questo tratto delle mura, noto anche come baluardo Valverde.

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