Movide e scintille, il Ducato lascia?
Botta e risposta coi commercianti

Il Ducato è lì con la valigia in mano. Dopo aver speso tanti anni per piazza Pontida,sta pensando seriamente di fare armi e bagagli. Una presa di distanza dai commercianti, che darebbero scarsa collaborazione. La replica: «Le serate del Ducato non sono interessanti».

Come conciliare la necessità di dare più vita ai borghi e insieme quella di tutelare i residenti? Non è questione da poco e si pone non solo in Borgo Santa Caterina – ormai un caso ben conosciuto e che è già sul tavolo del nuovo sindaco Giorgio Gori, tra le priorità – ma anche,ma ad esempio, per piazza Pontida, dove si consuma in questi giorni un singolare conflitto tra i commercianti e lo storico Ducato, pronto addirittura ad andare altrove.

Il Ducato sarebbe lì con la valigia in mano. Dopo aver speso tanti anni per piazza Pontida, la sua piazza, sta pensando seriamente di fare armi e bagagli. Non un addio, perché sarebbe contro natura per un sodalizio che nel nome porta anche il luogo in cui è nato e dove nei mesi scorsi ha preso stabilmente casa acquistando la sua storica sede, ma comunque una bella presa di distanza.

Proprio in questi giorni, il nuovo duca Mario Morotti sta decidendo, assieme ai vertici dell’associazione, cosa fare di una delle sue storiche iniziative – i «venerdì sotto le stelle» – che dovrebbe partire il 27 giugno, ma che il suo predecessore – Bruno Agazzi – aveva più volte annunciato di non voler più organizzare in piazza. Motivo: la scarsa collaborazione, chiamiamola così, dei commercianti.

Alla richiesta di un contributo, infatti, avevano risposto picche in massa e così il Ducato, dopo anni di battaglie nel tentativo (riuscito) di rilanciare la piazza, se l’è legata al dito, cercando una location alternativa.

I commercianti replicano: «Le serate del Ducato non sono interessanti e poi, anche nel momento in cui cambiassero registro, sappiamo tutti come andrebbe a finire: i residenti si lamenterebbero così come fanno quando vengono organizzati i giovedì estivi».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo in edicola il 15 giugno

© RIPRODUZIONE RISERVATA