Movida, conto alla rovescia
Nuovo regolamento per Santa Caterina

Cento giorni per arrivare a un regolamento comunale che disciplini la movida in Borgo Santa Caterina, aveva sentenziato il Tar di Brescia il 12 gennaio scorso dopo aver bocciato l’ordinanza del sindaco, considerato strumento non idoneo per spegnere l’incendio che ormai da qualche anno infiamma il Borgo d’oro.

Il tempo corre e alla fine di aprile i cento giorni saranno trascorsi. Palazzo Frizzoni, scottato dalla bocciatura, l’ha presa larga e sta definendo un provvedimento di carattere generale che detti le regole per contemperare le esigenze di chi abita in città e di chi ci lavora. I titolari dei locali notturni, i giovani che rivendicano il diritto allo svago, i residenti che la notte vorrebbero dormire.

La bozza del regolamento è pronta – spiega l’assessore alla Sicurezza Gandi senza entrare nel dettaglio – «norme astratte e generali applicabili a tutti». Una sorta di legge quadro entro la quale sarà possibile adottare provvedimenti ad hoc per casi come quello di Borgo Santa Caterina. Ora, come da suggerimento del Tar, comincia la fase della concertazione tra le parti per trovare una soluzione condivisa, nella consapevolezza che «ottenere il consenso assoluto sarà impossibile», avverte Gandi. Gli incontri con le associazioni di categoria sono già iniziati e proseguiranno nei prossimi giorni. I rappresentanti dei commercianti hanno chiesto di poter prendere visione della bozza e sono in attesa; i residenti, aspettando il loro turno, scalpitano, convinti che qualche suggerimento l’avrebbero potuto dare anche prima. Il regolamento dovrà essere discusso in Consiglio comunale ma la scadenza dei cento giorni non è perentoria, fanno notare da Palazzo Frizzoni.

Giorno più giorno meno, la sostanza non cambia. Resta il fatto che al regolamento si arriverà alle porte della bella stagione, con gli animi di esercenti e residenti già sufficientemente esasperati. I primi si dicono nel mirino e lamentano multe a raffica per disturbo della quiete pubblica, i secondi hanno pagato un consulente privato per rilevare il tasso d’inquinamento acustico e sono pronti ad azioni legali. Il conto alla rovescia è partito.

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