Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 03 Luglio 2015
Morti sul lavoro, Lombardia maglia nera
A Bergamo 4 nei primi 4 mesi del 2015
A Milano ben 13 infortuni mortali. Seguono Brescia (11), Varese (6), Bergamo, Cremona, Pavia e Lodi con 4, Monza e Sondrio con 2 e Mantova con 1.
La Lombardia è la prima regione per numero di morti bianche anche nel primo quadrimestre 2015. Sono 37 le vittime rilevate in occasione di lavoro da gennaio ad aprile su un totale di 269 decessi registrati in tutto il Paese. E gli infortuni mortali in Lombardia salgono a 51 considerando anche quelli avvenuti in itinere (in Italia si arriva a 305 considerando anche quelli in itinere). La maggior parte dei lavoratori deceduti erano 40enni e 50enni (28 su 51). Il settore manifatturiero quello più colpito. Sono 4 le donne morte nel primo quadrimestre 2015 e 14 i lavoratori stranieri.
Sono questi i dati che giungono dall’ultima indagine condotta dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail, che evidenziano ancora una volta l’emergenza morti bianche nella nostra Penisola e soprattutto in Lombardia. Una mappatura tragica e dettagliata che vede la provincia di Milano come quella più colpita con 13 vittime rilevate nel primo quadrimestre 2015 (2 delle quali registrate in itinere), seguita da Brescia con 11 morti bianche (delle quali 6 in itinere), da Varese (6 vittime – 1 delle quali in itinere), da Bergamo, Cremona, Pavia, Lodi (4), Monza e Sondrio (2) e Mantova (1).
E anche nella graduatoria nazionale che definisce il numero di vittime in «occasione di lavoro» - escludendo quindi i decessi in itinere – il capoluogo lombardo risulta tra le province maggiormente colpite nel nostro Paese. Con le sue 11 vittime in occasione di lavoro è seconda solo a Roma che ne conta 12. Per quanto riguarda l’età delle vittime in Lombardia l’Osservatorio Vega Engineering sottolinea come siano quarantenni e cinquantenni i più coinvolti; sono 28 su 51 per la precisione i lavoratori deceduti che avevano un’età compresa tra i 40 e i 59 anni. Il settore maggiormente provato dalle morti bianche è quello delle attività manifatturiere, dove si contano 9 vittime su 51; ed è seguito da quello dei trasporti e magazzinaggi (8 infortuni mortali), e dalle costruzioni (7).
Una mappatura precisa, dunque, in cui emerge nitido purtroppo un altro dato, ovvero quello delle morti sul lavoro che coinvolgono le donne: sono 4 le lavoratrici che hanno perso la vita in Lombardia da gennaio ad aprile 2015 (2 delle quali in itinere). In Italia, invece, le donne decedute in occasione di lavoro nel primo quadrimestre 2015 sono 13. Altro risultato significativo riguarda poi i lavoratori stranieri. Da gennaio ad aprile sono state registrate 14 vittime (5 delle quali in itinere). A livello nazionale gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono stati 33. Diversa, infine, è la situazione quando si osservano le incidenze di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa. Perché la Lombardia con un indice di 8,6 è «finalmente» al di sotto della media nazionale di 9,9.
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