Moro, le indagini in Toscana
Al setaccio la Baldassini Tognozzi

È sbarcata a Calenzano, in provincia di Firenze, l'inchiesta per corruzione che vede indagati Marcello Moro, assessore al Personale del Comune nonché presidente del Consorzio di bonifica, e l'imprenditore di Grumello Pierluca Locatelli.

La trasferta degli inquirenti bergamaschi sta a dimostrare come l'appalto per i lavori a Sant'Agostino resti al centro dell'indagine, nonostante gli accertamenti abbiano ultimamente portato la Finanza pure in altre direzioni. A Calenzano c'è la sede della «Baldassini Tognozzi», l'azienda (ora in regime di concordato) che aveva vinto la gara per ristrutturare il complesso storico in Città Alta e aveva poi girato in subappalto l'opera alla «Locatelli».

Le Fiamme gialle stanno passando al setaccio i documenti contabili della ditta, in cerca di riscontri cartacei. Non solo. Nei giorni scorsi un ingegnere dell'azienda toscana è stato interrogato dagli investigatori di Bergamo. Se sia stato sentito in qualità di persona informata sui fatti o come indagato, è un dettaglio che non è riuscito per ora a filtrare.

Neppure il nome dell'ingegnere è trapelato, ma si sa che è lo stesso fatto da Locatelli durante l'interrogatorio del 7 marzo. L'impresario, convocato perché rendesse conto di un'intercettazione in cui nominava un certo Marcello, aveva rivelato di aver pagato una tangente da 50 mila euro a Moro perché a fine 2009 si prodigasse per sbloccare un pagamento del Comune per i lavori di Sant'Agostino.

Soldi (869.033,08 euro) che però alla subappaltatrice «Locatelli» non sono mai giunti, visto che la «Baldassini Tognozzi», all'epoca già in cattive acque, aveva precedentemente ceduto il credito alla società di factoring dell'Unicredit. Quale è stato il ruolo dell'ingegnere in questa vicenda di presunta corruzione? Anche questo è per il momento top secret. Gli inquirenti stanno tentando di trovare corrispondenze a quanto dichiarato da Locatelli.

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