Papa Benedetto XVI ha nominato nunzio apostolico in Colombia l’arcivescovo Aldo Cavalli, attualmente nunzio apostolico in Cile. Monsignor Cavalli, 61 anni, di Caprino Bergamasco, succede a monsignor Beniamino Stella, nominato presidente della Pontificia Accademia ecclesiastica, dove vengono formati i diplomatici della Santa Sede. Dal 1979 in Segreteria di Stato vaticana, mons. Cavalli è stato nominato arcivescovo nel 1996, delegato apostolico in Angola e nunzio apostolico a Sao Tomé e Principe.Monsignor Cavalli è nato il 18 ottobre 1946 a Lecco, terzogenito di quattro figli di una famiglia di fornai, che poi si è trasferita a Caprino Bergamasco e infine a Ponte San Pietro. Dopo l’ordinazione sacerdotale (18 marzo 1971) è docente di Lettere in Seminario. Laureatosi in Scienze politiche, nel 1979 passa nella Segreteria di Stato vaticana e viene poi inviato nella nunziatura apostolica in Burundi, in Africa. Nel 1983 è richiamato in Segreteria di Stato e nel 1992 diviene consigliere di nunziatura. Il 2 luglio 1996 è nominato arcivescovo delegato apostolico in Angola e nunzio apostolico a Sao Tomé e Principe e riceve l’ordinazione episcopale il 6 agosto 1996 nella cattedrale di Bergamo. Il 28 giugno 2001 dall’Africa viene inviato in Sud America come nunzio apostolico in Cile.La Chiesa colombiana che attende il nuovo nunzio è molto vitale ed è suddivisa in 51 diocesi, 2 prelature territoriali, 9 vicariati apostolici e 5 prefetture apostoliche. Il Paese colombiano ha tre cardinali: Rubiano Saenz, arcivescovo di Santa Fe de Bogotà; Lopez Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio della famiglia, già arcivescovo di Medellin, sede che dovette abbandonare, per volontà di Papa Giovanni Paolo II, in seguito alle minacce di morte ricevute dai narcotrafficanti per la sua azione sociale e di denuncia; Castrillon Hoyos, presidente di Ecclesia Dei, l’organismo che recupera i sacerdoti scismatici seguaci del defunto arcivescovo francese Marcel Lefebvre. Sarà invece molto delicata la missione del nunzio Cavalli in ambito politico e sociale, in una nazione (37 milioni di abitanti) da tempo afflitta da povertà, guerriglia, corruzione e soprattutto dal dilagante strapotere dei narcotrafficanti, capaci di bloccare le riforme governative.(30/10/2007)
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