Minori tecno, ma preferiscono trenini e bambole
E i genitori danno chiavi di casa e telefonini

Sono sempre più numerosi in Italia i figli unici e quelli che vivono con un solo genitore. I ragazzi usano sempre di più internet e telefonino, ma i giochi che la fanno da padrone tra i più piccoli rimangono trenini e bambole. Vanno di più a teatro, al cinema e al museo, ma già con la paghetta settimanale imparano che lui guadagna più di lei. E molti hanno le chiavi di casa. E’ un ritratto in chiaroscuro quello realizzato dall’Istat con il rapporto sull’infanzia. Circa 20mila famiglie sono state coinvolte in una indagine porta a porta condotta a febbraio 2008. I risultati, confrontati con quelli di una analoga inchiesta svolta dieci anni prima, disegnano un’immagine ricca di contrasti.FIGLI UNICISe nel 1998 il 23,8% dei minori in età compresa tra 6 e 17 anni non aveva fratelli, dieci anni dopo i figli unici sono più di uno su quattro: il 25,4%. Secondo lo studio più della metà dei minori di almeno sei anni ha un solo fratello (54,7%), mentre diminuiscono quelli che ne hanno almeno due (dal 23,1% del 1998 al 19,9% del 2008). Aumentano i minori che fanno parte di famiglie con un solo genitore: passano dal 6% del 1998 al 9,4% del 2008. È il risultato, sottolinea l’istituto, delle circa 80mila separazioni che avvengono ogni anno.PC TV E GIOCHI Ma se le famiglie rimpiccioliscono e dentro casa i compagni di giochi sono sempre meno, i ragazzini compensano comunicando coi compagni grazie al cellulare. Ormai ce l’hanno praticamente tutti. Considerando quelli tra gli 11 e i 17 anni, tra il 2000 e il 2008 si è passati dal 55,6% al 92% e la crescita maggiore si è verificata proprio tra i più piccoli. La quota di ragazzi tra gli 11 e i 13 anni che utilizza il cellulare è passata, infatti, dal 35,2% al 83,7%, mentre tra i 14 e i 17 anni dal 70,4% al 97,8%. Nel frattempo anche il computer è entrato a far parte stabilmente della vita quotidiana, ma in questo caso porta con sé il vantaggio di sottrarre tempo alla televisione: secondo l’Istituto "i bambini e i ragazzi che usano televisione, radio e pc leggono di più nel tempo libero, vanno più frequentemente al cinema, praticano più sport". Tra questi ragazzi, la quota di quelli che guardano la televisione almeno tre ore al giorno è scesa dal 42,7% del 2005 al 34,9% del 2008.TRENINI E BAMBOLECiononostante, tra i piccoli e i piccolissimi, prevalgono ancora trenini, pallone e bambole. Tra i 3 e i 5 anni il 76,1% dei maschi si dedica soprattutto ad automobiline e trenini, mentre l’85,6% della femmine gioca con le bambole. Tra i sei e i dieci anni per i maschi il gioco più importante diventa quello del pallone (72,9%), mentre il 73% delle femmine continua a dedicarsi alle bambole. E se i computer tra i maschietti viene subito dopo il pallone, con il 70,4%, per le bambine si ferma al 39,9%. Non tramonta poi il mito delle fiabe. L’82,3% dei bambini dai 3 ai 5 anni sente leggere dalle mamme fiabe e storie. E continuano a essere i nonni i baby sitter più affidabili: quando i piccoli nonsono con i genitori o a scuola, infatti, il 64,4% dei bambini fino a 13 anni è affidato ai nonni, l’11,4% ad altri parenti, conviventi e non, e il 4,5% a baby sitter di professione.CINEMA MUSICA E SPORTDal rapporto emerge anche che i ragazzi sono sempre più attivi. Negli ultimi dieci anni è salita la percentuale dei minori (con più di cinque anni) che vanno a teatro (dal 19,9% al 30,2%), di quelli che vanno al cinema (dal 69,2% al 78,3%), che visitano musei e mostre (dal 38,3% al 42,4%), che vanno a concerti di musica classica (dal 5,7% all’8,1%) o a spettacoli sportivi (dal 38,7% al 41,6%). I ragazzi sono più autonomi. Quasi quattro su dieci (il 38,7%) dispongono delle chiavi di casa e più della metà (52,9%) organizzano feste a casa propria.GLI STRANIERIE i giovani rappresentano la grande speranza per l’integrazione degli stranieri: la maggioranza dei minori in Italia frequenta una classe in cui sono presenti anche ragazzi non italiani (54,8%) e uno su tre (il 33,6%) li incontra anche dopo la scuola. PAGHETTESconcertante, invece, è quello che emerge dall’esame delle paghette. Già da piccoli, tra le mura domestiche, i bambini guadagnano più delle bambine. E’ così che nasce quel divario che porta i maschi a fare più carriera e a guadagnare di più delle donne in media nella vita. Tra i 14 e 17 anni i ragazzi che ricevono regolarmente la paghetta, in media 17 euro alla settimana, sono il 57,2%, mentre tra le ragazze della stessa età la quota scende al 48%. Non solo, ma mentre per le ragazze il denaro è un regalo, un premio che "capita" ogni tanto senza una vera continuità, per i ragazzi si connota maggiormente come un flusso continuo: la quota di ragazze che riceve a volte un premio in denaro al posto della paghetta è infatti molto superiore a quella dei ragazzi, il 32,6% contro il 25,8%.(18/11/2008)

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