Milano taglia i fondi per gli autobus
Sospeso il servizio nei giorni festivi

Decisioni delle aziende aderenti a Anav Lombardia e Asstra Lombardia: soppressione del servizio festivo su tutta la rete milanese interurbana a decorrere da sabato 1° aprile.

A seguito della decisione della Città metropolitana di Milano, di effettuare un taglio di servizi di trasporto, le aziende aderenti a Anav Lombardia e Asstra Lombardia saranno costrette a procedere alla soppressione del servizio festivo su tutta la rete del Tpl interurbano a decorrere dal 1 Aprile 2017. «Questa decisione nasce dalla presa di posizione della Città Metropolitana di Milano», spiegano congiuntamente Alberto Cazzani e Gianni Scarfone, rispettivamente Presidente di Anav Lombardia e Asstra Lombardia. «Palazzo Isimbardi ha motivato la mancanza delle necessarie risorse alle scelte politiche di Regione Lombardia, la quale farebbe mancare alla Città una quota di circa 3 milioni di euro, pari a circa il 10% delle risorse necessarie a spesare i vigenti contratti di servizi di competenza della Città medesima».

Anav e Asstra hanno quindi indirizzato al Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, all’Assessore regionale Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte, al Presidente dell’Agenzia Tpl, Umberto Regalia, e al sindaco metropolitano, Giuseppe Sala, una lettera di chiarimento. «Il taglio della Città Metropolitana – si legge nel testo inviato – precede di pochi giorni soltanto una comunicazione di Regione alle Associazioni che, esattamente all’opposto, le ha rassicurate circa la disponibilità per l’anno 2017 del medesimo quantum di risorse pubbliche a favore del Tpl. Le Associazioni, a questo punto, non possono nascondere un generale e motivato disorientamento e chiedono quindi formalmente quale delle due versioni, ambedue ufficiali, fornite dalla Pubblica Amministrazione sia da considerare fondata o se, nel caso, devono attendersene una terza».

In questo documento, Anav e Asstra sottolineano in particolar modo le obiettive difficoltà di spostamento per un’utenza quantificabile nel 10% dei passeggeri trasportati quotidianamente. Le decisioni discordanti tra Città Metropolitana e Regione Lombardia potranno provocare conseguenze sensibilmente negative su tutto il settore, quanto anche sull’immagine della mobilità pubblica. «Predicare da un lato la mobilità pubblica come servizio essenziale utile sia al cittadino sia all’ambiente e, dall’altro, toglierne risorse, costringendo lo stesso cittadino ad arrangiarsi o a rinunciare a muoversi, è una contraddizione che mette in dubbio la stessa credibilità delle Istituzioni e di chi le rappresenta».

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